Titolo: I guardiani del giorno (Dnevnoj dozor).
Scrittore: Sergej Lukjanenko.
Genere: fantastico.
Editore: Mondadori.
Anno: 1998.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.
Dopo aver letto, e gradito molto, I guardiani della notte, il primo romanzo e grande successo letterario di Sergej Lukjanenko, mi sono letto anche I guardiani del giorno… ed era più o meno scontato, sia per aver apprezzato il primo libro, sia per aver già comprato, sulla fiducia, tanto il secondo quanto il terzo, ossia I guardiani del crepuscolo, che infatti sarà quello che leggerò di seguito.
Passiamo alla recensione de I guardiani del giorno: essendo I guardiani della notte dedicato totalmente al punto di vista delle Forze della Luce, ossia maghi bianchi e dintorni, mi sarei aspettato che il secondo romanzo fosse dedicato del tutto al punto di vista delle Forze delle Tenebre, ossia maghi oscuri, vampiri e dintorni.
Invece, i punti di vista sono alternati, probabilmente perché l’autore non se l’è sentita di abbandonare del tutto i suoi precedenti e fortunati protagonisti, a cominciare da Anton e Svetlana, innamorati decisamente anomali.
In verità, anche il secondo volume si focalizza molto su un innamoramento, ma trasversale: quello tra il mago bianco Igor e la strega oscura Alisa, pur senza far diventare i suddetti personaggi i protagonisti della storia.
Che in verità sono tre storie: come nel caso del primo libro, anche il secondo non è un romanzo unitario, bensì una raccolta di tre racconti consequenziali… o, se vogliamo dire altrimenti, un romanzo composto da tre parti ben distinte tra di loro, che infatti nell’indice vengono chiamate “Prima storia”, “Seconda storia” e “Terza storia”.
Se la bilancia non si sposta del tutto sul lato delle Tenebre, ne I guardiani del giorno (i guardiani del giorno sono per l’appunto i maghi neri, mentre i guardiani della notte sono i maghi bianchi) il tutto è ben equilibrato, sia come spazio dedicato ai rispettivi antagonisti, sia come motivazioni e argomentazioni… nonostante il lato della luce conservi un certo vantaggio, per dirla in questo modo.
Il livello qualitativo rimane buono: le storie sono interessanti, i personaggi sono ben disegnati, i dialoghi funzionano e l’atmosfera generale, ciò che forse è la cosa più importante nell’architettura di un romanzo, appare solida e convincente.
Rimane il neo dell’invenzione molto fantasy per cui le due parti si equivarrebbero come forza e come motivazioni, dal momento che le cose non stanno in questi termini, ma non fa niente: come romanziere Sergej Lukjanenko è davvero valido, e ci consegna una Russia (in verità, più un ex Unione Sovietica) affascinate, in cui si ha voglia di ritornare, tanto che il libro, pur lungo più di 400 pagine, si finisce rapidamente, com’era stato per il suo predecessore.
Appuntamento dunque con I guardiani del crepuscolo.
Fosco Del Nero