Il cammino del mago

Titolo: Passi nella nebbia - Compact 3 (Footsteps in the fog - Compact 2).
Scrittore: Stephen Thraves.
Genere: librogame, avventura.
Editore: E.L.
Anno: 1993.
Voto: 6.
Dove lo trovi: nel mercato dell’usato.


Dopo aver recensito Il mostro di Loch NessMissione in montagna e Il vulcano maledetto, ossia i primi tre libri della serie di librogame Compact, procedo a recensire Passi nella nebbia, che in realtà è il volume numero 5: il 4, L’isola degli spiriti, non lo ho, e quindi niente.

L’autore è sempre Stephen Thraves, e dunque lo schema di gioco-lettura è sempre il medesimo: niente schede dei personaggi, niente dadi, essenzialmente niente scelte nella trama, che è solo una, e pure breve, ma solamente sei cose da conquistare, tre oggetti da trovare, e alcune facilitazioni derivanti dai suddetti oggetti.

Se lo schema è il medesimo, dei tre libri di Thraves ho gradito di più Il vulcano maledetto, l’unico con un’ambientazione fantasy, per uno sforzo leggermente maggiore dell’autore nel dare originalità e vivacità al suo piccolo librogame, mentre i primi due rimanevano più naif… e in certe cose davvero naif.

Ho gradito un poco di più, fino diciamo alla sufficienza risicata, anche Passi nella nebbia, per due motivi: è un poco più credibile rispetto ai primi due libri e ha un’ambientazione più affascinante…

… ossia la Londra ottocentesca di Sherlock Holmes, che infatti è in qualche modo chiamato in causa nell’opera, pur non comparendo mai.
Passi nella nebbia è dunque un librogame investigativo, pur se assai più semplice rispetto a quelli ben più corposi della serie Sherlock Holmes… e pure rispetto a quelli più umoristici della serie Detectives Club.

Ad ogni modo, ecco la trama di Passi nella nebbia: c’è un omicida in giro, che assassina solamente ministri e uomini politici, e sempre il 27 di un mese.
Si dà il caso che il gioco inizi proprio un giorno 27, e che vi sia da seguire il suddetto potenziale assassino, stando ben attenti a non farsi uccidere a propria volta.

Come detto, Passi nella nebbia è carino, pur in tutti i limiti di spazio e di formato della serie Compact; son limiti importanti, è vero, ma perlomeno Stephen Thraves ci prova.
Recensito questo, mi rimane da recensire solo il famoso Sfida di coppa (L’isola degli spiriti e Il treno dei fantasmi, quarto e settimo libro della collana, non li possiedo e quindi saranno bellamente ignorati). 

Fosco Del Nero


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Titolo: Assassin’s creed - Undeerworld (Assassin’s creed - Undeerworld).
Scrittore: Oliver Bowen.
Genere: fantasy, avventura, azione.
Editore: Sperling & Kupfer.
Anno: 2015.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.


Assassin’s creed - Underworld è l’ottavo libro della collana di romanzi di Assassin’s creed, sorta di “conversione” dal videogioco omonimo di grande successo, di cui ho giocato solo il primo episodio… trovandolo affascinante nelle atmosfere e interessantissimo nei contenuti, ma un po’ ripetitivo nel sistema di gioco.

Il che in parte è anche il difetto di fondo di Assassin’s creed - Underworld, scritto da Oliver Bowen, pseudonimo di un ricercatore storico non meglio precisato: il testo ha una bella caratterizzazione geografica e storica, e dunque un’ambientazione generale credibile e interessante, come interessante in generale è lo scontro tra Assassini e Templari
… peccato però che i suoi contenuti non siano sufficienti per motivare le 430 pagine del testo. Pagine con testo piuttosto largo nella prima edizione elegante con copertina rigida, ma pur sempre 430 pagine.

Ma andiamo alla trama sommaria di Assassin’s creed - Underworld, storia che abbraccia un periodo di tempo discretamente lungo e che coinvolge ben tre generazioni di Assassini: si parte da Ethan Frye e dal suo amico Arbaaz Mir, ad Amritsar, in India; si prosegue con Jayadeep Mir, allievo del primo e figlio del secondo, che parte dall’India e poi si reca nel Regno Unito, a Londra, sotto il falso nome di Bharat Singh, divenendo poi il “Fantasma” e dopo ancora Henry Green; si finisce infine con Evie e Jacob Frye, i gemelli figli di Ethan, tutti quanti valenti assassini.
Di contro, abbiamo svariati templari, e in mezzo svariati poliziotti che o non ci capiscono molto o si prendono molte botte dall’una o dall’altra fazione (ma più dai Templari, i cattivi della situazione).
Obiettivo di entrambi i gruppi: trovare antichi manufatti di una mitica Prima Civiltà, capaci di donare ai loro possessori poteri sovrumani.

Oltre all’atmosfera, a qualche personaggio ben caratterizzato e a un bel po’ d’azione violenta, in Assassin’s creed - Underworld non c’è altro; da ciò deriva la mia valutazione mediocre.
Il libro si fa leggere in modo scorrevole, occorre ammetterlo: è ben scritto nella forma e chi scrive sa scrivere, tuttavia gli manca parecchio, e anzi a dirla tutta dal mio punto di vista questo è uno di quei libri scritti per cavalcare l’onda di un determinato fenomeno, ma che non era proprio indispensabile che fossero scritti, per dirla così.
Non a caso, in rete ho letto di fedelissimi della saga che hanno acquistato questo ottavo volume soprattutto per motivi collezionistici, ma non per la qualità della saga stessa.

Non credo peraltro che leggersi direttamente questo ottavo episodio senza i precedenti sette sia un fattore scusante per la storia in questione, visto che ogni singolo capitolo della saga, dei videogiochi o dei libri, è sé stante da ogni punto di vista.

Per conto mio, ho ricevuto in regalo questo e questo mi sono letto... ma non mi leggerò gli altri, con tutta probabilità.

Fosco Del Nero


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