Il cammino del mago

Titolo: Fiabe - Volume primo (Kinder – Und hausmarchen).
Scrittore: Jacob e Wilhelm Grimm.
Genere: fiabe.
Editore: Fabbri Editori.
Anno: 1815.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.


Pur conoscendo, come tutti, molte fiabe classiche, e anche qualcuna non classica, non mi ero mai approcciato a un testo contenente non solo tante fiabe, ma anche le versioni originali, quelle che rendono la gran parte delle suddette fiabe non adatte ai bambini piccoli, in quanto contenenti molta violenza e parecchie scene crude.

L’ho fatto ora leggendomi Fiabe - Volume primo, il primo di due volumi con tutte le fiabe raccolte nel corso degli anni da Jacob e Wilhelm Grimm, che in seguito sarebbero i famosi Fratelli Grimm.

Il volume, di formato ridotto, è tuttavia discretamente ponderoso con le sue quasi 500 pagine, le quali ospitano novanta fiabe, nonché un’introduzione, la biografia dei due Grimm nonché qualche ricordo a essi legato.

Tra le novanta, alcuni “pezzi grossi”, come: Hansel e Gretel, Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo, I musicanti di Brema, Biancaneve, Pollicino, La bella addormentata. Il grosso, tuttavia, è composto da fiabe poco o affatto conosciute…

… alcune interessanti mentre altre trascurabili, motivo per cui per buoni motivi non sono divenute note col passare degli anni e dei decenni (dei secoli, a questo punto, essendo la raccolta dei Fratelli Grimm datata all’incirca 1910).

Nel gruppone di fiabe sconosciute, ne segnalo una pregna di simbolismi religiosi e cristiani in particolare (ma cristiani più in senso esoterico che non di religione di massa): L’allodola canterina saltellante.

Per il resto, ho gradito la lettura, che ho centellinato leggendomi due o tre fiabe ogni sera prima di andare a dormire (proprio come si fa coi bambini), e mi accingo a iniziare Fiabe - Volume Secondo, abbastanza corposo anch’esso (i due Grimm avevano evidentemente raccolto moltissime fiabe e racconti popolari, tanto che alcuni di essi si somigliano come eventi o come nomi di personaggi, essendo probabilmente variazioni sul tema della medesima morale di fondo).

Fosco Del Nero


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Titolo: Preludio alla Fondazione (Nightfall).
Scrittore: Isaac Asimov.
Genere: fantascienza.
Editore: Mondadori.
Anno: 1988.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.


Era da molti anni che non leggevo uno dei romanzi del Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov, la saga fantascientifica per eccellenza, e, se alcuni li avevo già letti, segnatamente Prima Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione, L’orlo della Fondazione e il prequel Fondazione anno zero, non avevo mai letto i due romanzi rimanenti, ossia il sequel Fondazione e Terra e l’altro prequel Preludio alla Fondazione, oggetto della recensione odierna.

Nel dettaglio, Preludio alla Fondazione è stato il penultimo libro scritto da Asimov, essendo datato 1988, ma sarebbe il primo da leggere volendo rispettare la successione cronologica degli eventi… anche se qualcuno suggerisce invece di leggerlo dopo essersi letto il Ciclo della Fondazione classico, per dire così, proprio in qualità di prequel.

Di mio, ho scelto di leggermi tutto il ciclo in ordine di narrazione cronologica, ossia in questo ordine: 
- Preludio alla Fondazione
- Fondazione anno zero
- Prima Fondazione,
- Fondazione e Impero,
- Seconda Fondazione,
- L'orlo della Fondazione,
- Fondazione e Terra.

Veniamo dunque a Preludio alla Fondazione, partendo dalla sua trama: Hari Seldon è un giovane matematico originario del pianeta Helicon, che un giorno si trova sul pianeta Trantor, il centro dell’Impero, a esporre una sua teoria in un convegno scientifico. La teoria in questione è che, tramite opportuni calcoli matematici afferenti all’insieme della civiltà umana, e dunque a storia, economia, politica, psicologia, etc, sarebbe in teoria possibile predire il futuro della storia umana. Egli chiama tale disciplina Psicostoria, evidenziando però che si tratta per l’appunto di una teoria, quasi impossibile da mettere in atto.
Nonostante la difficoltà pratica, la sua idea attrae l’attenzione di svariati personaggi, in primis dell’Imperatore Cleon e del suo consigliere Eto Demerzel, che vorrebbero cooptarne gli studi per il loro tornaconto personale, tanto che l’uomo segue il consiglio di Chetter Hummin e si affida alla sua protezione allo scopo di evitare sia l’Impero sia altri pericoli, di cui a quanto pare il pianeta Trantor, nelle sue varie sezioni, è pieno.
Hummin assegna ad Hari Seldon anche una guardia del corpo nella persona di Dors Venabili, donna dalle mille risorse.

Preludio alla Fondazione, così come Fondazione anno zero, è assai distante dalle trilogia originaria, ossia Prima Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione, nata sotto forma di racconti brevi aventi avuto talmente tanto successo che Asimov si decise a riunirli per dar vita a romanzi veri e propri.
La differenza tra un romanzo unitario e una somma di racconti è tuttavia evidente, nella narrazione più lunga e avventurosa dei romanzi, quale ad esempio Preludio alla Fondazione, nei quali si fa in tempo a familiarizzare con personaggi e affezionarsi a loro, mentre i racconti che hanno fondato il ciclo proponevano invece più sintesi e panorami che non storie e avventure vere e proprie.

Negli ultimi libri della carriera di Asimov, inoltre, si nota una maggiore umanità nei suoi protagonisti, che viceversa in precedenza apparivano più freddi e distaccati… come peraltro andava di moda nella fantascienza degli anni “50 e “60. 

In generale, Preludio alla Fondazione è un ottimo romanzo, scritto da un autore che sa scrivere, e la cosa non è certo una novità: ha una visione di fondo, ma agisce anche nei dettagli, propone idee e sentimenti, ma anche azione e dinamismo, ha una buona descrizione tanto sensoriale quanto culturale dei posti che introduce.

Pur con la grande eterogeneità che caratterizza il Ciclo della Fondazione, Preludio alla Fondazione è un ottimo inizio allo stesso ciclo… o un approfondimento-prequel qualora lo si voglia leggere a posteriori.
Ora procederò con la Fondazione anno zero, che viceversa avevo già letto da ragazzino.

Fosco Del Nero


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