Il cammino del mago

Titolo: Abissi d’acciaio (The caves of steel).
Scrittore: Isaac Asimov.
Argomenti: fantascienza, giallo.
Editore: Mondadori.
Anno: 1953.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



Dopo aver letto alcuni libri di fantascienza deludenti (Messaggi per la mente di Damon Knight, Guerra al grande nulla di James Blish, Le navi di Pavlov di Frederik Pohl, Il mio nome è legione di Roger Zelazny), e anche un po’ scocciato per la serie negativa, ho pensato di rifarmi la bocca andando sul sicuro con Isaac Asimov, e in particolare con il suo Abissi d’acciaio, datato 1953.

Si tratta del primo libro del Ciclo dei robot, che dato il buon successo ha avuto svariati seguiti, tra cui Il sole nudo: che ho già e che recensirò di sicuro, in attesa poi di rileggermi, come ho intenzione di fare, tutto il Ciclo della Fondazione (di cui in realtà mi mancava un prequel e un sequel, scritti da Asimov a lunga distanza dalla saga originaria, e col quale lo stesso Ciclo dei robot possiede un legame, per quanto fievole).

Ma torniamo ad Abissi d’acciaio: il romanzo ha circa 250 pagine, e in buona sostanza è un giallo con ambientazione fantascientifica… quindi non esattamente il campo principale di Asimov, cosa che si nota soprattutto nella parte finale, quella in cui i nodi vengono al pettine e si sciolgono.

Ecco in grande sintesi la trama del libro: siamo alcuni secoli nel futuro, e la Terra è talmente tanto tecnologica e talmente tanto sovrappopolata che la gente vive in grandissime città al chiuso, non avendo più memoria della vita all’aperto, e anzi avendo paura del mondo esterno e della natura.
In questo scenario aberrante ma condiviso quasi da tutti, si inseriscono da un lato gli Spaziali, abitanti dei Mondi Esterni che si sono installati con la forza in una sorta di riserva della Terra, e dall’altra i Medievalisti, terresti che rimpiangono la vecchia vita dell’umanità e che lottano in modo nascosto per sovvertire le cose.

In tale condizione ambientale di fondo, esplode il caso di uno spaziale ucciso nella riserva di Spacetown: ad indagare sul caso vengono mandati due investigatori: l’umano Elijah Baley per New York, e il robot Daneel Olivaw per Spacetown, con la collaborazione che non sarà del tutto scevra da contrapposizioni.

La classe non è acqua, e Asimov è sempre Asimov: Abissi d’acciaio scorre via con grande naturalezza, il mondo in cui è calato è credibile e i dialoghi sono sempre vivaci e mai noiosi.

Il punto debole è però facile da individuare: Isaac Asimov è uno scrittore di fantascienza, non è un giallista puro (nonostante in parte si sia dedicato anche al genere giallo, contaminandolo con la fantascienza come in questo romanzo), e ciò si vede abbastanza agevolmente, soprattutto nella parte finale del libro, per certi versi un po’ spiccia e frettolosa, nonché non del tutto convincente. 

Comunque, con Abissi d’Acciaio siamo già saliti di un paio di gradini rispetto ai recenti e deludenti libri di fantascienza che avevo letto: ora vedrò il seguito Il sole nudo, di cui in passato mi hanno parlato assai bene.

Fosco Del Nero


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Titolo: Comprendi la tua malattia con le scoperte del dottor Hamer (Comprendre sa maladie d'après les découvertes du dr. Ryke Geerd Hamer).
Scrittore: Michel Henrard.
Genere: salute, medicina, benessere.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 2011.
Dove lo trovi: qui.


Già tante persone ormai conoscono il dottor Ryke Geerd Hamer, o la sua “nuova medicina germanica”, un approccio alla medicina, alla salute e alle malattie finalmente nuovamente in sintonia con le energie interiori delle persone, senza che delle malattie siano più accusate la sfortuna, il caso o qualche altro elemento fantasioso.

Hamer, “grazie” a un vissuto personale difficile (assassinio del figlio da parte di Vittorio Emanuele di Savoia e proprio cancro poco dopo) ha avuto la possibilità di collegare i due fenomeni, ossia vissuto interiore e malattia del corpo, e dopo anni di ricerca ha infine formulato le sue leggi, nonché una casistica vastissima, poi ripresa da altri dottori e ricercatori in maniera più o meno precisa.
Ma, al di là di una convergenza totale, è importante che gli studi vadano in quella direzione.

Ho già letto diversi libri legati alle teorie di Hamer (penso ai vari Giorgio Mambretti, Jean Seraphin, Claudio Trupiano , oltre che lo stesso Hamer, etc), ed alla lista si aggiunge ora Comprendi la tua malattia con le scoperte del dottor Hamer di Michel Henrard, un medico francese che conobbe Hamer nel 1989 e che, dopo una lunga verifica delle sue teorie, ha infine aderito alla corrente hameriana, sia dal punto di vista lavorativo che come diffusione scritta, scrivendo il libro in questione.

Il quale ha diversi sottotitoli: “Perché ti ammali, perché proprio ora, perché questi sintomi, quanto è importante per te, come si evolve”.

Il libro è lungo circa 260 pagine, e comprende tanto la teoria, riferendosi ovviamente alle cinque leggi biologiche scoperte da Hamer ("riscoperte" forse sarebbe più esatto, dal momento che sono sapienze che ritornano ciclicamente nel sapere umano, e che, per dirne una, in Oriente non si sono mai persa, giacché il collegamento tra emozioni e salute del corpo è sempre stato dato per scontato, anche se forse non così sistematizzato come si sta facendo ora in Occidente, cosa ovviamente positiva), ai conflitti emotivi, ai sintomi fisici, e soprattutto all’aspetto della diagnosi e della terapia…  
… ciò su cui, almeno nella divulgazione generale, finora era rimasto poco esplorato.

Col tutto che si propone come primo testo della nuova medicina germanica strutturato in modo organico, chiaro e lineare, pronto all’uso per qualunque lettore.
Insomma, Comprendi la tua malattia con le scoperte del dottor Hamer di Michel Henrard è un libro che senza dubbio interesserà a molti, sia a coloro che sono già vicini alla teoria di Hamer, sia a coloro che ora vi si stanno avvicinando, e soprattutto a coloro che sono interessati soprattutto all'aspetto pratico della terapia e della guarigione.

Fosco Del Nero


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Titolo: Il mio nome è legione (My name is legion).
Scrittore: Roger Zelazny.
Argomenti: fantascienza.
Editore: Mondadori.
Anno: 1976.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.


Roger Zelazny è un nome noto sia tra gli appassionati di fantascienza, per via di romanzi come Il signore della luce, Deus irae, Io, l’immortale, sia tra gli appassionati di fantasy, essenzialmente per il Ciclo di Ambra, che peraltro ha ispirato anche un videogioco e un gioco di ruolo da tavolo.

Tra l’altro, pur conoscendolo da tanto tempo, non avevo mai recensito nulla di suo su Libri e Romanzi, per cui il romanzo di oggi è una primizia: la recensione è dedicata a Il mio nome è legione, romanzo breve del 1976…

… ossia non il periodo fantascientifico migliore di Zelazny, che si è distinto soprattutto negli anni 60, per poi dedicarsi in buona parte al ramo fantasy e al ciclo menzionato.

Ecco in sintesi la trama di Io sono legione, titolo che pare accennare vagamente a contenuti orrorifici e demoniaci, che invece sono totalmente assenti: il titolo si deve invece al fatto che, nel futuro, ogni abitante della Terra è stato schedato in modo rigido, cosa che ha aumentato il controllo sulla popolazione. Alcune persone si sono però ribellate a tale forma di controllo, in modo più o meno aperto; il protagonista del libro semplicemente, grazie anche a una superiore conoscenza tecnologica che gli ha permesso di entrare nei dati ufficiali e modificarli, ha scelto di far sparire la sua identità, e di agire nel mondo con diversi nomi, inventati di volta in volta secondo l’abbisogna, sistema con cui svolge delle missioni da agente infiltrato.

Il mio nome è legione, difatti, tecnicamente non è un romanzo unitario, anche se ci va molto vicino, ma la somma di tre racconti, con ambientazioni e personaggi differenti: tanto differenti che persino il medesimo protagonista cambia nome…

Essenzialmente, abbiamo tre storie giallo-investigative in una cornice fantascientifica-futuristica. Ed essenzialmente abbiamo uno scritto di non eccelsa qualità; non pessimo, ma neanche buono, che si fa leggere ma non entusiasma in alcun punto.

Insomma, onestamente speravo di più da Il mio nome è legione in particolare e in generale da Roger Zelazny, un autore certamente non dell’Olimpo della fantascienza, ma comunque letto e apprezzato da molte persone e per lungo tempo.
Magari in futuro avrà modo di leggere qualcos’altro, magari tra i suoi romanzi vincitori dei premi Hugo e Nebula (i massimi riconoscimenti della fantascienza).

Fosco Del Nero


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