Il cammino del mago

Titolo: La casa tra i mondi (The house between the worlds).
Scrittore: Marion Zimmer Bradley.
Genere: fantasy, psicologico.
Editore: Fanucci Editore.
Anno: 1988.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui


Quanto sento il nome di Marion Zimmer Bradley inevitabilmente penso al suo eccellente, e forse ancora più che eccellente, Le nebbie di Avalon, che ho letto anni fa e a cui sono rimasto affezionato, nonostante il mondo di Re Artù e di Avalon non mi abbia mai attirato troppo. Anche se, a onor del vero, il suo seguito Le querce di Albion non è stato all’altezza, come peraltro era probabile che fosse.

Capitatomi tra le mani La casa tra i mondi, dunque, ed essendo esso non legato al mondo magico-celtico, ma essendo un fantasy in piena regola, il quale peraltro è il genere prediletto della Bradley, mi attendevo molto da quest’altro libro di M.Z. Bradley… ma le attese sono state in buona parte deluse.

Andiamo subito a tratteggiare la tram: Cameron Fenton è un ricercatore nell’ambito della parapsicologia, e sta partecipando a un esperimento in cui si cerca di potenziare le doti esp delle persone tramite l’assunzione della droga Antaril. La suddetta droga, tuttavia, più che potenziale i suoi sensi extra-sensoriali, lo proietta in un mondo parallelo, quello degli Alfar, che Cameron scopre poi essere solo uno dei tanti: c’è anche il mondo di Pentarn, quello degli Ironfolk, quello del cosiddetto Gnomo, una sorta di elementare della terra.
Cameron ha ovviamente dubbi: quei mondi sono reali o sono frutto dei deliri indotti dalla droga? La sua fidanzata Sally, molto razionale, propende per la seconda ipotesi, ma lui rimane in dubbio fino alla fine… e per ben trecentocinquanta pagine.

La casa tra i mondi è solamente sufficiente: incuriosisce, se vogliamo, ma tutto sommato è abbastanza prevedibile e scontato, e anche un po’ forzato in alcuni punti, soprattutto quelli relazionali tra i protagonisti.
C’è qualche elemento di interesse, tuttavia, e anzi nel finale il romanzo propone una visione molto bella, affermata per bocca dell’elementale della terra: “Tutta la vita è una”. Probabilmente l’autrice intendeva arrivare ad essa in una sorta di crescendo rossiniano, e proporla come insegnamento importante. L’insegnamento è invero importante, ma il percorso per arrivarvi  ai miei occhi non è  stato particolarmente efficace.

Ma forse La casa tra i mondi non è il romanzo migliore di Marion Zimmer Bradley, che in effetti è famosa per altri libri e soprattutto per il lunghissimo Ciclo di Darkover (composto da ben ventidue romanzi più varie pertinenze… che è esattamente ciò che mi ha sempre dissuaso dal cominciarlo).

Fa niente; ci saranno altre occasioni.

Fosco Del Nero


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Titolo: Nell’anima del mondo.
Scrittore: Italo Bertolasi.
Genere: geografia, viaggi.
Editore: Urrà Edizioni.
Anno: 2010
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.


Mi ero procurato il libro Nell’anima del mondo, scritto da Italo Bertolasi, per quello che pareva un mix tra viaggio fisico e percorso interiore; il primo era evidente dalla presentazione del libro, che parlava di “mondo”, “viaggi” e “pellegrinaggi”, mentre il secondo era ipotizzabile per via dell’editore, Urrà Edizioni, che solitamente pubblica testi legati alla crescita personale.

Dei due elementi, quello più prevalente è in assoluto il primo, mentre il secondo invero è quasi del tutto assente, se non nella citazione di alcune pratiche come il tai chi, la camminata meditativa, e altre ancora.

Il primo elemento, invece, è presente in modo massiccio, e mi è piaciuto davvero molto. Tanto più che il libro, di formato ampio e assai ben curato dal punto di vista editoriale, ospita un’enorme quantità di foto, di buona qualità e molto belle a vedersi, di valore ancor più alto in quanto testimoniano realtà che probabilmente adesso non ci sono più o sono state contaminate da progresso, turismo e globalizzazione e stanno dunque scomparendo.
Libri e testimonianze come questa sono dunque a dir poco preziose.

Ma andiamo con ordine: Italo Bertolasi è un viaggiatore di lunga data, uno di quelli che, sull’onda di un desiderio di avventura e di una vita autentica, ha girato il mondo fin da ragazzo, collezionando così un gran numero viaggi, di posti visitati e di cose da raccontare.

Nell’anima del mondo descrive i suoi viaggi, o almeno una parte di questi, dal momento che immagino che il tutto sia stato molto sintetizzato, in Giappone, Nepal, Pakistan, Cina e Bali.
Per ognuno di tali viaggi, Bertolasi propone molte foto, il racconto della sua esperienza personale, un po’ di storia del paese e un po’ della sua cultura, dando forte precedenza alle pratiche religiose, spirituali e salutistiche dei suddetti popoli antichi (pur senza arrivare mai a essere un testo di genere evolutivo).
Ecco così che nel libro si parla soprattutto di zen, di sufismo, di sciamanesimo, di taoismo, di induismo… ma anche di trekking avventurosi, percorsi spirituali, pratiche di benessere, rimedi salutistici, etc.

Al di là di tutto quel che viene detto, tuttavia, quel che colpisce sono soprattutto le foto, alcune davvero meravigliose.

Per via di tutta la bellezza proposta, all’autore si perdonano anche alcune ingenuità linguistiche, nonché alcune immotivate fissazioni su alcuni vocaboli, come il verbo “sperdersi”, o come l’enorme mole di “erotico”, “vagina”, “vulva”,  “fallo”, di cui il libro abbonda.
Peccati veniali: quel che resta è un’opera di grande bellezza, che può essere d’ispirazione a tanti in diversi sensi, o che come minimo mostrerà molte cose meravigliose a chi la leggerà.

Bonus del testo: ogni tanto spuntano dei piccoli capitoli in cui viene suggerito dove e come praticare in Italia qualcuna delle tecniche di benessere descritte nel libro.

Andando a concludere la recensione, Nell’anima del mondo di Italo Bertolasi è un testo molto bello e valido nella sua componente viaggi-avventura-storia-cultura.

Fosco Del Nero


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