Il cammino del mago

Titolo: Il mago di sua maestà (Her majesty’s wizard).
Scrittore: Christopher Stasheff.
Genere: fantascienza, fantasy.
Editore: Editrice Nord.
Anno: 1986.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.


Da ragazzino lessi un romanzo fantasy intitolato Stregone suo malgrado e scritto da tale Christopher Stasheff, che mi piacque molto. Si trattava in realtà di un sottogenere del fantasy, a volte chiamato fantasy eroicomico, il che rende bene l’idea: l’ambientazione è fantasy (anche se per il libro di Stasheff non lo era del tutto, essendoci contaminazioni fantascientifiche) ma il tono è umoristico, binomio che al tempo gradii molto.

Quanto a Christopher Stasheff, è uno scrittore che ha scritto quasi cinquanta romanzi, di cui però solo due tradotti in italiano: l’altro è Il mago di sua maestà, il libro recensito quest’oggi.

Il genere, manco a dirlo, è lo stesso… almeno apparentemente, giacché alla componente fantasy (anche qua un po’ meticciata) e a quella umoristica se ne aggiunge un’altra, che non avrei mai detto: quella religioso-spirituale-esistenziale, con la storia che propone molto del cristianesimo, soprattutto nella sua versione meno popolare e più energetico-esoterica.
A quanto pare Stasheff tiene fede al suo nome personale (Christopher, per l’appunto).
Peraltro, ho appena scoperto online che l’autore è morto pochi mesi fa (giugno 2018).

Ma andiamo alla trama sintetica de Il mago di sua maestà: Matthew Mantrell (il nome di un evangelista e poi mantrell-mantra: già da qui si poteva intuire qualcosa) sta studiando un testo antico, quando in qualche modo viene indirizzato in un mondo sconosciuto: il livello tecnologico sa di Medio Evo, e così le credenze delle persone, tra cui magia e superstizione…
… se non fosse che in quel mondo non sono credenze, ma cose ben reali e tangibili, e che lui stesso è un mago! Quindi abbiamo un altro “stregone suo malgrado”, a conti fatti.
Il giovane conoscerà vari personaggi, malvagi come Astaulf e Malingo e buoni come la Principessa Alisandre e il cavaliere Guy… nonché vie di mezzo come Padre Brunel e la strega Sayeesa… nonché non uomini come il drago Stegoman e lo spirito Max. Questi sono solo alcuni dei protagonisti della storia, che coinvolge tanti personaggi secondari e tanti sottoplot oltre a quello principale: abbiamo così storie di eroismo, di redenzione, di crescita interiore, etc.

Il tutto, come detto, in un mix davvero curioso: la cultura contemporanea del protagonista, l’ambientazione medievale, il genere fantasy, magia, religione, e persino poesia, giusto per non farsi mancare niente.

In effetti è un po’ troppo, e amalgamato non perfettamente, tanto che, dopo un discreto abbrivio, ho messo il libro da parte e ho impiegato abbastanza tempo a terminarlo.
La conclusione peraltro è piuttosto prevedibile, e anzi proprio banale, per quanto non cancella l’originalità e la vivacità  proposte in precedenza, nonché i numerosi spunti “esistenziali”, che dal mio punto di vista impreziosiscono il testo e che mostrano un certo grado di conoscenza e comprensione di chi scrive, tra i quali accenni a preghiera, confessione, messa, esorcismo, principio del contrappasso, iniziazione cavalleresca, dualità yin-yang, illusione del mondo fenomenico, mantra indù, meditazione.

Vado a chiudere la recensione con alcune frasi estratti dal testo, riportate a futura memoria.

“Quando una persona è libera dal peccato, i seguaci del Male non hanno nessun potere su di lei.”

“Se fossi in te, trascorrerei molto tempo in preghiera.”

“L’Inferno è la totale assenza della Fonte.”

“L’Inferno è piuttosto spazioso, e ciascun peccatore è solo nel suo inferno personale… perché qui non esiste la compagnia. Non abbiamo problemi ad adattare l’Inferno al singolo peccatore perché ogni anima fornisce il suo: voi arrivate qui con l’Inferno che avete costruito durante tutta la vostra vita.”

“Questo è un materialista: crede che le uniche cose reali sono quelle che può vedere e percepire. 
Tutto ciò che vede è illusione. Se anche dovesse toccare il proprio corpo, non vi troverebbe alcuna sostanza.

“Ognuno si crea la propria dannazione. Ciascuno si condanna da solo.
Tutti sono qui perché lo hanno scelto e nessuno viene inviato quaggiù contro la sua volontà.”

“L’Inferno è l’ignoranza.”

“Come poteva un uomo dotato di ragione affrontare la consapevolezza che tutto era illusione… ed anche il corollario che la ragione gli poneva dinnanzi con la forza, e cioè che lui stesso non esisteva?”

“Il Cielo mantiene sempre l’equilibrio… sempre e comunque.”

“Il popolo fa tutto quello che vede fare al Re.”

“Un talento ha bisogno di essere educato.”

“Se piaceva a Dio mio Signore di espormi a tentazioni più grandi di quelle che avessi mai sperimentato, lui doveva averlo deciso per il mio perfezionamento.”

“Siamo uniti dalla terra, da cui traiamo il sostentamento e a cui i nostri corpi torneranno per nutrirla, quando la nostra vita sarà finita.
Tutti sanno ciò che uno sa.”

“L’uomo che governa la nazione è malvagio e corrotto, ed il popolo imita il suo Re.
Tutta la terra è contaminata dalla presenza di un falso sovrano sul trono.”

“Tenete sotto controllo la rabbia. Controllatela, altrimenti il Male acquisterà un certo potere su di voi e le vostre armi perderanno forza.”

“Essendoti svegliato da poco, le palpebre tenderanno ad appesantirsi. 
Impazienza, noia, timori nascosti… tutto questo ti assalirà, ma non lasciare che disturbi la tua veglia.”

“Non combattere mai fino a quando il tuo diritto non venga messo in discussione, ed anche allora aspetta a colpire. Non temere mai di aspirare ad una posizione più elevata, perché quando avrai raggiunto la posizione che ti spetta lo capirai. Non allontanarti mai dalle tue armi, perché in tutti gli uomini scorre il sangue di Caino. Non cercare mai un potere maggiore di quello che Dio ti concede, perché lui lo adeguerà ai compiti che ti spettano. Conosci te stesso e metti sempre in discussione il tipo di uomo che sei diventato.”

“Chi sta scrivendo il copione di questa storia? non trovate che sia una strana coincidenza esserci incontrati tutti qui, proprio nel momento giusto?”
“No, accade sempre così. Quando giunge l’ora in cui la situazione deve essere risolta senza ombra di dubbio, allora tutti coloro che devono combattere si riuniscono, anche se il loro luogo di provenienza si trova dall’altra parte della terra.”

Fosco Del Nero


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Titolo: Terzo dal Sole (Third from the sun).
Scrittore: Richard Matheson.
Genere: fantascienza, horror.
Editore: Mondadori.
Anno: 1987.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.


Da acquisti di tempo fa mi era rimasto un paio di vecchi Urania da leggere, e la scelta è ricaduta su Terzo dal Sole, raccolta di racconti di Richard Matheson. Il quale non era del tutto sconosciuto in quanto ho letto un suo libro anni fa: l’horror La casa d’inferno… che in effetti mi ricordo effettivamente abbastanza orrorifico, per quanto ormai siano passati molti anni e non mi rammento niente se non una vaga sensazione.

Ma veniamo a Terzo dal Sole: il genere oscilla tra fantascienza (ed ecco perché è stampato su un Urania) e horror (la tendenza naturale di Matheson) e il volumetto si compone  di tredici racconti, non particolarmente lunghi contando che sommati fanno 150 pagine.

Alcuni tra i suddetti racconti tendono più alla fantascienza, altri più all’elemento psicologico, altri invece sono smaccatamente orrorifici, o perlomeno lo sono nell’atmosfera di fondo, al di là poi degli eventi raccontati: parliamo dunque di un orrore più interiore e percepito che non esteriore e visto.

Va da sé che su tredici racconti alcuni sono riusciti meglio di altri, o almeno son stati più graditi da me rispetto ad altri; personalmente, segnalo La piovra immonda, C…, Pezzo per pezzo e L’impossibile fuga.
Tra l’altro, nel mucchio c’è anche qualche idea assai simile a film realizzati in seguito, non so se per ispirazione dai racconti in questione o per mera casualità.

Di mio, sottolineo un paio di cose.
La prima è che leggevo libri horror da adolescente, ma poi ho smesso, evidentemente perché non ne sentivo più il bisogno (stessa cosa per i film horror).
La seconda è che, come ho scritto anche in passato, prediligo i testi lunghi rispetti ai racconti brevi: per questi ultimi è più difficile colpire e coinvolgere il lettore… ma se ci riescono allora è un peccato che non durino di più.

Pur tuttavia, nel complesso ho gradito discretamente Terzo dal Sole: Matheson evidentemente è uno che sa il fatto suo… bisogna solo vedere se il fatto suo vi interessa o meno. 
Personalmente, non tanto, e difficilmente leggerò qualcos’altro che porta la sua firma (beh, a meno di non trovarlo in casa sotto mano).

Fosco Del Nero


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