Il cammino del mago

Titolo: La spada del samurai - Time machine 10 (Flame of the inquisition - Time machine).
Scrittore: Marc Kornblatt.
Genere: librogame, fantascienza, avventura, storia.
Editore: E.L.
Anno: 1986.
Voto: 7.
Dove lo trovi: nel mercato dell’usato.


Avevo già incontrato Marc Kornblatt nei precedenti libri della serie di librogame Time machine, e precisamente in Missione a Varsavia, che si era rivelato uno dei libri più interessanti della serie, almeno tra quelli che ho letto, insieme a Le sorgenti del Nilo e La spada del samurai.

Nel gruppone di testa si aggiunge ora Le fiamme dell’inquisizione, scritto per l’appunto dallo stesso Marc Kornblatt, evidentemente specializzato in tale tipo di libri, a caratterizzazione fortemente storica e discretamente drammatico (ghetto ebreo a Varsavia, roghi eretici in Spagna), e in ambo i casi smaccatamente pro-ebrei.

Veniamo al contenuto de Le fiamme dell’inquisizione, che è il decimo libro della serie… e che è l’ultimo che ho, mancandomi i rimanenti non recensiti: siamo nella Spagna del quindicesimo secolo, al tempo in cui Isabella di Castiglia si unì in matrimonio con Ferdinando d’Aragona nel 1469.

Fu quello un periodo molto intenso e storicamente importante non solo perché nacque con quel matrimonio la Spagna moderna, ma anche perché da lì a breve sarebbe stata ripresa dalle mani dei “mori” la parte meridionale dell’attuale nazione, con la cosiddetta “reconquista”, sarebbero stati espulsi gli ebrei e i musulmani e sarebbero poi state mandate alla volta dell’ovest le tre caravelle di Cristoforo Colombo.
E non solo: sarebbe stata istituita nella nazione spagnola l’Inquisizione, che si sfogò come sappiamo su eretici e praticanti di fedi diverse.

Lo scopo della missione di noi viaggiatori nel tempo è quello di capire come mai la Regina Isabella, che aveva fama di sovrana compassionevole e caritatevole, avesse autorizzato nel suo territorio un’istituzione così violenta: certo, la cosa partiva dal Papato di Roma, ma lei vi ha messo la firma.

Come ho detto altre volte, se pure la serie di librogame Time machine si presenta snella e semplice, breve come lunghezza e praticamente priva di regole, ciò che sembra assai adatto alle fasce d’età più giovani, ha comunque un suo valore, nell’essere scorrevole e nell’essere didattica: leggendo i suoi libri, dunque, si impara molto… o lo si ripassa nel caso di informazioni storiche probabilmente scomparse dalla memoria.

È stato così anche per Le fiamme dell’inquisizione, librogame che ho gradito: bella ambientazione e trama interessante.
Con esso, inoltre, a questo punto è promosso anche Marc Kornblatt.

Fosco Del Nero


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Titolo: Le trombe di Gerico - Trilogia templare 2 (The templare trilogy - 1 - The trompex of Jerico).
Scrittore: Nicholas Wilcox.
Genere: drammatico, avventura.
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro.
Anno: 2000.
Voto: 3.5.
Dove lo trovi: qui.


Tempo fa avevo letto e recensito I falsi pellegrini, romanzo d’avventura con sfondo storico scritto da Nicholas Wilcox e facente parte di una trilogia, la Trilogia templare, di cui mi erano stati dati in regalo i primi due libri: I falsi pellegrini, per l’appunto, e Le trombe di Gerico, oggetto della recensione odierna.

Il romanzo, pur se probabilmente immerso in una sorta di revisionismo, col fattore storico che era solo sfondo e rivisitato a piacimento, tanto più che si parlava dell’ordine dei Templari, tutt’ora avvolto nel mistero e sul quale dunque è quasi impossibile redigere documenti storici in quanto a obiettivi, credo interno, scioglimento, eventuale sopravvivenza, etc, si presentava gradevole dal punto di vista meramente narrativo, tanto che si era guadagnato una sufficienza, pur se stretta.

Molto probabilmente, se non avessi già avuto a casa il suo seguito, non avrei considerato la trilogia degna d’esser continuata… ma lo avevo, per cui ecco qui la recensione de Le trombe di Gerico, che si sposta dal quattordicesimo secolo al ventesimo secolo, nel bel mezzo della seconda Guerra Mondiale, che è lo sfondo storico di questo secondo romanzo della trilogia.

Passo subito alle due motivazioni che stanno alla base della debacle rispetto al primo libro.
La prima delle due è squisitamente narrativa: i protagonisti di questo secondo romanzo, semplicemente, sono meno carismatici e meno interessanti di quelli del primo romanzo, e già questo fa tutta la differenza del mondo.

La seconda delle due è forse persino più grave della prima, e consiste in ciò che avevo già intravisto nel primo libro, e che qua è portato all’ennesima potenza.
D’accordo, dai romanzi a sfondo storico non ci si aspetta “storicità” saggistica e storiografica, ma Le trombe di Gerico rasenta il ridicolo… e non nella questione dell’arca dell’alleanza, che diviene ciò che si accenna che fosse nella Bibbia, ossia un’arma vera e propria (questa, anzi, è forse la cosa più storica del libro), quanto nel modo spudorato in cui Wilcox presenta rispettivamente vincitori e perdenti della guerra.
D’accordo, la storia la scrivono i vincitori, lo si sa, ma c’è un limite a tutto: qua Churchill è buono, Eisenhower è buono, i tedeschi ovviamente sono cattivi, spregevoli, volgari, brutti e sporchi, mentre gli ebrei sono povere vittime... ma neanche tanto visto che dalla loro hanno la cabala e l’arca dell’alleanza. 

Peggio: i tedeschi sono invischiati fino al collo nell’esoterismo nero… mentre la cabala bianca degli ebrei fa vincere la guerra agli Alleati.

Romanzo ridicolo, letteralmente inchinato, prono, al revisionismo storico operato dall’Occidente in questi decenni, che tuttavia prima o poi sarà smascherato dalla storia perché, come diceva Buddha, “Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità”.

E con questo libro Nicholas Wilcox entra nella lista dei “cattivi”. 

Fosco Del Nero


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