Scrittore: Nikolaj Vasilevic Gogol.
Genere: racconti, fantastico, drammatico.
Editore: Newton Compton.
Anno: 1835.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.
Di recente, avendo un poco di tempo libero (il che detto così suona quasi come una battuta, dal momento che ho tutto il tempo libero del mondo), mi sono preso un libriccino piccolino della Newton Compton (vi ricordate quelli neri che vendevano decenni fa a 1.000 lire o ad una cifra simile?): la scelta è caduta su un autore russo, che non mi pare di aver mai letto: Nikolaj Vasilevic Gogol.
E, precisamente, su I racconti degli Arabeschi, tre racconti discretamente famosi che, insieme ad altri due (Il naso e Il cappotto), vanno a comporre la collection chiamata solitamente I racconti di Pietroburgo.
I tre racconti in questione sono: Il ritratto, Il Corso Neva, Il diario di un pazzo, che messi insieme fanno un centinaio di pagine piuttosto fitte, quindi forse 150 di una stampa più normale e meno tirata.
Dei tre a mio avviso il più interessante è proprio il primo, Il ritratto, che è una sorta de Il ritratto di Dorian Gray in miniatura. O, almeno, mi ha seppur vagamente ricordato la celebre opera di Oscar Wilde.
Il protagonista è il pittore Cartkov, che tramite varie peripezie, orlate anche di un elemento sovrannaturale, passa dalla condizione di pittore indigente e poco considerato, a pittore di gran fama e pregio… salvo poi vedere il lato negativo della medaglia che si era scelto per sé.
Anche Il Corso Neva propone come protagonista un artista, Piskarev, anch’egli di carattere assai debole, quasi come fosse una costante dell’arte e del creatore di arte.
Tra l’altro, un’altra costante è una sorta di riferimento ideale all’Italia, vista come terra d’arte e bellezza per eccellenza.
Il racconto è bello nel suo inizio, davvero accattivante, ma poi diviene a mio avviso un po’ banale.
L’ultimo racconto di questo piccolo lotto è Il diario di un pazzo…
… e come si può notare dal titolo anche stavolta il protagonista si mostra persona dal carattere assai debole e fragile, e anzi qua ci muoviamo proprio nella pazzia, messa per iscritto peraltro.
Il protagonista stavolta non è un artista, ma l’impiegato Ivanovic… ma devo dire che il racconto è abbastanza insulso.
Insomma, nel complesso I racconti degli Arabeschi di Nikolaj Vasilevic Gogol non mi hanno entusiasmato, ma solamente interessato a tratti, un po’ per le vicende curiose del primo racconto e un po’ per l’eloquio decisamente fuori dal tempo moderno.
Fosco Del Nero
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