Titolo: L’amore qualunque cosa significhi (Whatever love means).
Scrittore: David Baddiel.
Genere: commedia, sentimentale, drammatico.
Editore: Barbera Editore.
Anno: 1999.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.
La recensione odierna è dedicata a un libro che attendevo con ansia di leggere: L’amore qualunque cosa significhi.
Un po’ il titolo e un po’ la copertina rosata con in bella vista un’immagine fumettosa di una ragazza darebbero a intendere che si tratti di una commedia femminile in stile I love shopping (genere che peraltro mi diverte molto), mentre si tratta al contrario di una commedia al maschile, sia perché chi la ha scritta è un uomo, sia perché l’impronta è molto maschile.
Anzi, a dirla tutta l’autore del libro è David Baddiel, di cui avevo già recensito l’esilarante È ora di dormire, che non avevo esitato a definire una sorta di I love shopping al contrario, ossia una commedia brillante assolutamente al maschile, per l’appunto.
Ergo, mi attendevo da questo suo nuovo libro, che segue di tre anni il precedente (tra l’altro, David Baddiel è molto noto nei paesi anglosassoni per via di alcuni show televisivi di successo), un prodotto molto simile…
… trovandomi in questo assai deluso.
Difatti, L’amore qualunque cosa significhi, pur non disdegnando alcuni spunti ironici, mantiene un profilo più basso, meno da commedia brillante e più da romanzo sentimentale, fino ad arrivare in pieno nel genere drammatico nella parte finale del libro, assolutamente triste.
Ad ogni modo, ecco in sintesi la trama di L’amore qualunque cosa significhi: Joè è sposato da tempo con Emma; i due, molto felici in passato, stanno attraversando un periodo di crisi, tanto che lei finisce per cominciare una relazione con Vic, il migliore amico di Joe.
Il quale, da canto suo, una notte finisce nel letto di Tess, la ragazza di Vic.
I rapporti tra di loro si intrecceranno in modo bizzarro, e sfortunatamente molto triste...
Come detto, mi attendevo una cosa e ne ho avuto un’altra, e questo è colpa non dello scrittore, ma di chi ha confezionato il prodotto (copertina, commenti, quarta di copertina, etc).
Il libro in sé può certamente essere apprezzato, magari soprattutto da chi ama drammi e storie intense, pur non disprezzando ogni tanto qualche puntata di ironia, visto che David Baddiel ce l’ha nel sangue (e per questo ho adorato È ora di dormire!).
Da sottolineare inoltre che chi ama Londra e la cultura inglese troverà molti riferimenti alla vita di quelle latitudini (musica, tv, etc), al contrario incomprensibili per chi non ha tale esperienza personale.
Il mio giudizio finale sul romanzo è un 6 stretto, ben lontano dalla valutazione entusiastica di È ora di dormire, che sarà certamente il libro di David Baddiel che rileggerò in futuro (e difatti l’ho già letto più di una volta).
Fosco Del Nero
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