Il cammino del mago

Titolo: Il mio nome è legione (My name is legion).
Scrittore: Roger Zelazny.
Argomenti: fantascienza.
Editore: Mondadori.
Anno: 1976.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.


Roger Zelazny è un nome noto sia tra gli appassionati di fantascienza, per via di romanzi come Il signore della luce, Deus irae, Io, l’immortale, sia tra gli appassionati di fantasy, essenzialmente per il Ciclo di Ambra, che peraltro ha ispirato anche un videogioco e un gioco di ruolo da tavolo.

Tra l’altro, pur conoscendolo da tanto tempo, non avevo mai recensito nulla di suo su Libri e Romanzi, per cui il romanzo di oggi è una primizia: la recensione è dedicata a Il mio nome è legione, romanzo breve del 1976…

… ossia non il periodo fantascientifico migliore di Zelazny, che si è distinto soprattutto negli anni 60, per poi dedicarsi in buona parte al ramo fantasy e al ciclo menzionato.

Ecco in sintesi la trama di Io sono legione, titolo che pare accennare vagamente a contenuti orrorifici e demoniaci, che invece sono totalmente assenti: il titolo si deve invece al fatto che, nel futuro, ogni abitante della Terra è stato schedato in modo rigido, cosa che ha aumentato il controllo sulla popolazione. Alcune persone si sono però ribellate a tale forma di controllo, in modo più o meno aperto; il protagonista del libro semplicemente, grazie anche a una superiore conoscenza tecnologica che gli ha permesso di entrare nei dati ufficiali e modificarli, ha scelto di far sparire la sua identità, e di agire nel mondo con diversi nomi, inventati di volta in volta secondo l’abbisogna, sistema con cui svolge delle missioni da agente infiltrato.

Il mio nome è legione, difatti, tecnicamente non è un romanzo unitario, anche se ci va molto vicino, ma la somma di tre racconti, con ambientazioni e personaggi differenti: tanto differenti che persino il medesimo protagonista cambia nome…

Essenzialmente, abbiamo tre storie giallo-investigative in una cornice fantascientifica-futuristica. Ed essenzialmente abbiamo uno scritto di non eccelsa qualità; non pessimo, ma neanche buono, che si fa leggere ma non entusiasma in alcun punto.

Insomma, onestamente speravo di più da Il mio nome è legione in particolare e in generale da Roger Zelazny, un autore certamente non dell’Olimpo della fantascienza, ma comunque letto e apprezzato da molte persone e per lungo tempo.
Magari in futuro avrà modo di leggere qualcos’altro, magari tra i suoi romanzi vincitori dei premi Hugo e Nebula (i massimi riconoscimenti della fantascienza).

Fosco Del Nero


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