Titolo: Avanti nel tempo (Flashforward).
Scrittore: Robert J. Sawyer.
Genere: fantascienza, drammatico, psicologico.
Editore: Fanucci Editore.
Anno: 1999.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.
Sono arrivato ad Avanti nel tempo, romanzo di Robert J. Sawyer, dalla serie tv Flashforward, la quale era stata interrotta dopo una sola stagione, e ciò nonostante un incipit tra i più brillanti, originali e intelligenti che io abbia mai visto, tanto che ero rimasto al contempo stupito e deluso che la serie non fosse andata avanti. Più che stupito, in realtà: proprio stupefatto.
D’accordo, la serie forse non era la migliore serie televisiva mai prodotta, né il cast il più autorevole, ma mi era parso davvero uno spreco non portare avanti quell’idea di partenza così originale e potenzialmente ricca di evoluzione.
A distanza di anni mi son così comprato il libro che l’aveva originata, Avanti nel tempo di Robert J. Sawyer, per l’appunto.
Il quale, fortunatamente, si è dimostrato una storia piuttosto differente da quella sceneggiata nella serie televisiva, che dunque era stata fortemente arrangiata.
Nella trasposizione è rimasto un solo protagonista in comune, peraltro piuttosto diverso come carattere e storia, e dal resto è stato preso spunto ma senza che la trasposizione fosse rigida e fedele.
Un altro vantaggio del libro era quello di avere un finale, mentre la serie tv si era conclusa con un colpo di scena che avrebbe dovuto portare alla seconda stagione, tuttavia mai finanziata.
Ecco la trama sommaria di Avanti nel tempo: un giorno ogni singola persona sulla Terra perde i sensi, e tutte nello stesso istante, perdendo conoscenza per poco più di due minuti e trasferendo la propria coscienza nel se stesso di ventuno anni nel futuro.
La cosa, forse causata da un innovativo esperimento al CERC di Ginevra, ha ovviamente causato incidenti di vaste proporzioni, e un numero incalcolabile di morti, tra coloro che sono morti in incidenti aerei o stradali e coloro che sono morti semplicemente cadendo dalle scale che stavano salendo.
A dirigere l’esperimento, il cui scopo era quello di trovare il bosone di Higgs, vi erano Lloyd Simcoe e Theodosis Procopides, i quali dopo l’incidente si chiedono se esso sia stato causato o meno proprio dal loro esperimento.
Mentre loro si interrogano su ciò, il resto del mondo si interroga su quanto ha visto nelle proprie visioni del futuro: c’è chi si è visto con un partner diverso, chi si è visto vecchio e cadente, chi si è visto ricco e chi povero… e anche chi non si è visto, presumibilmente coloro che di lì a ventuno anni sarebbero morti.
La domanda di fondo è però una: il futuro è già scritto, destino fisso e ineluttabile, o si può modificare?
La struttura essenziale di Avanti nel tempo è la stessa di Flashforward, ma cambia molto nei dettagli: personaggi, eventi e soprattutto l’evoluzione degli eventi, dal momento che lo sceneggiato televisivo, come si usa spesso, aveva introdotti molti spunti in più per poter realizzare una serie lunga parecchie stagioni… cosa poi non avvenuta, e infatti la serie si è interrotta praticamente priva di finale e di risposte.
Avanti nel tempo invece un finale ce l’ha, ma è davvero pacchiano e semplicistico, non degno del brillante spunto di partenza… che in effetti è tanto brillante da rischiare di rendere scarso qualunque cosa gli si accosti subito dopo.
Anche il dilemma destino-libero arbitrio si è risolto nel modo più prevedibile e scontato per l’ottica dell’uomo moderno, che essenzialmente è addormentato però pretende di avere libero arbitrio su ogni cosa e che niente sia scritto… beata illusione.
Globalmente parlando, Avanti nel tempo è un discreto romanzo, ben scritto e ben portato avanti, ma che non dà all’incipit assolutamente fantastico uno svolgimento all’altezza. Peccato.
Fosco Del Nero
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