Il cammino del mago

Titolo: Assassin’s creed - Undeerworld (Assassin’s creed - Undeerworld).
Scrittore: Oliver Bowen.
Genere: fantasy, avventura, azione.
Editore: Sperling & Kupfer.
Anno: 2015.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.


Assassin’s creed - Underworld è l’ottavo libro della collana di romanzi di Assassin’s creed, sorta di “conversione” dal videogioco omonimo di grande successo, di cui ho giocato solo il primo episodio… trovandolo affascinante nelle atmosfere e interessantissimo nei contenuti, ma un po’ ripetitivo nel sistema di gioco.

Il che in parte è anche il difetto di fondo di Assassin’s creed - Underworld, scritto da Oliver Bowen, pseudonimo di un ricercatore storico non meglio precisato: il testo ha una bella caratterizzazione geografica e storica, e dunque un’ambientazione generale credibile e interessante, come interessante in generale è lo scontro tra Assassini e Templari
… peccato però che i suoi contenuti non siano sufficienti per motivare le 430 pagine del testo. Pagine con testo piuttosto largo nella prima edizione elegante con copertina rigida, ma pur sempre 430 pagine.

Ma andiamo alla trama sommaria di Assassin’s creed - Underworld, storia che abbraccia un periodo di tempo discretamente lungo e che coinvolge ben tre generazioni di Assassini: si parte da Ethan Frye e dal suo amico Arbaaz Mir, ad Amritsar, in India; si prosegue con Jayadeep Mir, allievo del primo e figlio del secondo, che parte dall’India e poi si reca nel Regno Unito, a Londra, sotto il falso nome di Bharat Singh, divenendo poi il “Fantasma” e dopo ancora Henry Green; si finisce infine con Evie e Jacob Frye, i gemelli figli di Ethan, tutti quanti valenti assassini.
Di contro, abbiamo svariati templari, e in mezzo svariati poliziotti che o non ci capiscono molto o si prendono molte botte dall’una o dall’altra fazione (ma più dai Templari, i cattivi della situazione).
Obiettivo di entrambi i gruppi: trovare antichi manufatti di una mitica Prima Civiltà, capaci di donare ai loro possessori poteri sovrumani.

Oltre all’atmosfera, a qualche personaggio ben caratterizzato e a un bel po’ d’azione violenta, in Assassin’s creed - Underworld non c’è altro; da ciò deriva la mia valutazione mediocre.
Il libro si fa leggere in modo scorrevole, occorre ammetterlo: è ben scritto nella forma e chi scrive sa scrivere, tuttavia gli manca parecchio, e anzi a dirla tutta dal mio punto di vista questo è uno di quei libri scritti per cavalcare l’onda di un determinato fenomeno, ma che non era proprio indispensabile che fossero scritti, per dirla così.
Non a caso, in rete ho letto di fedelissimi della saga che hanno acquistato questo ottavo volume soprattutto per motivi collezionistici, ma non per la qualità della saga stessa.

Non credo peraltro che leggersi direttamente questo ottavo episodio senza i precedenti sette sia un fattore scusante per la storia in questione, visto che ogni singolo capitolo della saga, dei videogiochi o dei libri, è sé stante da ogni punto di vista.

Per conto mio, ho ricevuto in regalo questo e questo mi sono letto... ma non mi leggerò gli altri, con tutta probabilità.

Fosco Del Nero


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