Il cammino del mago

Titolo: Il nipote del mago - Le cronache di Narnia 1 (The magician’s nephew).
Scrittore: Clive Staples Lewis.
Genere: fantasy, avventura.
Editore: Mondadori.
Anno: 1955.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.


Avevo una qualche esperienza negativa relativamente a Le cronache di Narnia di Lewis, ma non mi ricordo di preciso quale: di sicuro il film relativo al primo libro pubblicato dall’autore irlandese, e probabilmente lo stesso libro, ossia Il leone, la strega e l’armadio.

Tuttavia, nel mentre mi ero deciso a dare una seconda chance alla saga di Narnia, tanto che mi ero comprato il volumone pubblicato dalla Mondadori contenente tutti e sette i romanzi facenti parte del ciclo, ossia: Il nipote del mago, Il leone, la strega e l’armadio, Il cavallo e il ragazzoIl principe Caspian, Il viaggio del veliero, La sedia d’argento L’ultima battaglia.

Li ho elencati nell’ordine di lettura consigliato dallo scrittore, ma l’ordine di scrittura è un altro: Il nipote del mago, per esempio, è uno degli ultimi scritti, il penultimo per la precisione, ma è una sorta di prequel e quindi va a costituire gli esordi della storia.
L’intero ciclo è stato scritto in una forbice di anni piuttosto ristretta: dal 1950 al 1956, col ritmo perfetto di un libro all’anno.

Ecco la sintesi del libro, o quantomeno le premesse della trama: Digory e Polly sono due bambini vicini di casa nella Londra di fine 1800. Un dì essi cadono vittima di un raggiro dello zio del bambino, tale Andrew, uno strano personaggio esperto di cose magiche: l’uomo regala alla bambina un anello che la trasporta in un altro mondo, di fatto costringendo il nipote a seguire l’amica utilizzando un altro anello; se i due fossero tornati sani e salvi, l’esperimento magico dell’uomo sarebbe riuscito.

L’esperimento riesce anche troppo, e i due bambini si trovano nella cosiddetta Foresta di Mezzo (nomenclatura che in parte l’amico di Lewis, Tolkien, avrebbe ripreso per la sua Terra di Mezzo: ambo i nomi richiamano il Luogo di Mezzo dello gnosticismo), una sorta di luogo mediano che connette svariati mondi/universi.
Lì i due fanno qualche esperimento, che non si conclude troppo bene: da un mondo morto si portano appresso Jadis, una potente maga che pretende di essere portata sulla Terra dove intende divenire la regina di tutto e di tutti.
In seguito si finisce in un altro mondo, che diverrà il mondo di Narnia, creato in tempo reale dal leone Aslan, il quale darà un incarico a Digory: prendere una mela dal Giardino Segreto… una mela che secondo la strega se morsa regalerà l’immortalità.
Digory e Polly fanno del loro meglio pur nella difficile situazione in cui si trovano.

Che Lewis utilizzi simboli cristiani è piuttosto chiaro: c’è il regno del bene governato dal Leone-Dio-Creatore, c’è il nemico che incarna il male e che tenta i protagonisti della storia (un uomo e una donna, per quanto un uomo e una donna ancora piccoli d’età: innocenza originaria, tentazione del peccato, etc)… in un giardino che non è il Giardino dell’Eden ma il Giardino Segreto, nel quale c'è una mela che non si dovrebbe mangiare.
Ancora, abbiamo gli esseri umani che tendono verso l’egoismo e il servizio al male, come lo zio Andrew, e gli esseri umani che tendono verso il servizio al bene, come il cocchiere Frank che diverrà regnante di Narnia per conto del Leone-Dio.
E poi abbiamo la il Luogo di Mezzo… dove le creature vengono testate e sono momentaneamente imprigionate.
E poi abbiamo la guarigione della madre di Digory, a indicare che chi si affida alle forze della luce verrà guarito.
Da menzionare anche una citazione piuttosto chiara sulla reincarnazione e sulla regressione dell’anima nel mondo animale (se la reincarnazione era storicamente un elemento del cristianesimo originario, di cui parla chiaramente anche Gesù, in dottrina c’è divergenza di vedute sulla retrocessione o meno nel mondo animale).

I simboli molto chiari, e l’intento educativo di Lewis altrettanto chiaro. Ciò depone a favore suo e de Il nipote del mago… il quale, tuttavia, non è un romanzo imperdibile, questo va detto per onestà.
Tuttavia, giacché ormai ho già in mano tutti e sette i testi facenti parte de Le cronache di Narnia, credo che li leggerò tutti, anche perché mi interessa toccare con mano l’opera con fini chiaramente didattici dello scrittore britannico.
Dunque, appuntamento con Il leone, la strega e l’armadio.

Fosco Del Nero


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