Titolo: La conquista di Londra (Bill the conqueror).
Scrittore: Pelham Grenville Wodehouse.
Genere: commedia.
Editore: Tea.
Anno: 1924.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Tempo fa, preso da un’irresistibile smania per le commedia femminili in stile I love shopping (ma sul sito sono passati anche Devo comprare un mastino, Al diavolo piace, Colazione da Tiffany Trott, Nome e indirizzo: sconosciuti, Amore al cioccolato, Manuale di caccia e pesca per ragazze, etc), avevo comprato anche La conquista di Londra di Pelham Grenville Wodehouse, che, per via della copertina e del periodo di boom per questo filone, mi era sembrato del medesimo genere narrativo (che mi diverte alquanto, se non si fosse capito).
L’assenza del nome dell’autore (uomo), puntato alle sole iniziali, aveva contribuito all’inganno, unito al fatto che ignoravo che trattavasi di un romanzo del 1920 circa.
Impossibile dunque ricondurlo a quel filone…
Mi è andata bene comunque (ogni tanto acquisto libri a casaccio, dietro la sola ispirazione), visto che mi sono trovato tra le mani uno scritto dalla grande effervescenza, la cui vetustà (è nato 130 anni fa!) nulla toglie alla freschezza del suo narrato, che corrisponde a una commedia degli equivoci di tipo sentimentale assai briosa.
Il protagonista è Bill West, perdutamente innamorato della bella Alice Coker, peraltro sorella del suo amico Judson.
Il suo viaggio a Londra di cui al titolo riguarderà proprio questi tre personaggi, per quanto in modo differente: Bill vuole dimostrare a se stesso e al suo ricco zio di valere qualcosa, e inoltre aderisce alla richiesta di Alice di prendersi cura del malposto fratello, allontanandolo dai divertimenti e dall’alcol in cui era immerso a New York.
Durante il viaggio, Bill rincontrerà Felicia Sheridan, a cui da piccola aveva salvato la vita, e che non lo aveva nel frattempo affatto dimenticato, in un crescendo di situazioni umoristiche.
La conquista di Londra di P.G. Wodehouse è una commedia piuttosto leggera, dunque, che merita la lettura non solo per gli eventi oggetto della trama (tutto sommato innocui enon certo trascendentali), ma soprattutto per il grande mestiere da narratore di Wodehouse, che personalmente non conoscevo ma che ho scoperto essere diventato assai noto già in vita, e peraltro molto apprezzato, autore di ben novanta romanzi, che vendeva regolarmente e con buon successo.
Non un caso, dunque, con lo scrittore che dimostra di saper usare la penna e intrattenere il lettore.
Buonumore assicurato.
Fosco Del Nero
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