Il cammino del mago

Titolo: I fabbricanti d’armi - Le armi di Isher 2 (The weapon makers).
Scrittore: Alfred Elton van Vogt.
Genere: fantascienza.
Editore: Editrice Nord.
Anno: 1952.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.


Con I fabbricanti d’armi mi son letto anche il secondo romanzo di Alfred Elton van Vogt interno al piccolo ciclo de Le armi di Isher, nato sulla base del grande successo del racconto originario Il negozio d’armi, che a sua volta avevo letto ormai tanti anni fa quando ero adolescente.

Devo purtroppo dire che da Il negozio d’armi (racconto) a I negozi d’armi (romanzo), fino a I fabbricanti d’armi, il tutto ha perso di qualità ed è divenuto invece piuttosto confusionario.
Anche I fabbricanti d’armi rimane su un livello accettabile, e scorre via abbastanza bene, ma lo spunto brillante del racconto originario si è perso per strada, e anzi per certi versi è stato infiacchito dalla figura dell’uomo immortale che ha creato entrambi gli schieramenti opposti, Casa di Isher e Negozi d’armi.
L’inserimento dei ragni ha reso il tutto ancora meno credibile e grottesco.

Lo so, con Van Vogt le cose raramente sono credibili, e peraltro lui nemmeno si preoccupa di fornire una spiegazione non dico scientifica ma perlomeno di facciata, tuttavia in taluni casi lo scrittore canadese si fa prendere un po’ troppo la mano.

Ecco in sintesi la trama de I fabbricanti d’armi: messe da parte le dis-avventure della famiglia Clark e di Mc Allister, l’uomo che pare aver originato il Big Bang, ci troviamo stavolta alle prese con la figura di Hedrock, uomo talentuoso che si scopre essere nientemeno che immortale… e non solo: è proprio lui che ha dato origine alla civiltà isheriana come la si conosce, fondata da un lato sulla casa Isher e sulle imperatrici, e dall’altro sui negozi d’armi come contrappeso di forze, come in una sorta di perfetta bilancia in cui nessun piatto pesa più dell’altro.
Non essendo ciò sufficiente ed essendo la sua vita un po’ vuota, egli finisce pure per incontrare una super-razza spaziale di ragni ultra-intelligenti e ultra-tecnologici.

Alfred Elton van Vogt non è mai stato famoso per la rigorosità delle sue trame, né per un’esposizione ordinata e linda, quanto piuttosto per la grande vivacità e il buon ritmo. C’è un po’ di confusione, dunque, ma ci si diverte.

Anzi, forse Le armi di Isher, contando i due romanzi nel complesso, si distingue meno in questa direzione di “dinamismo”, che esce fuori soprattutto ne I fabbricanti d’armi, risultando meno vanvogtiano della media dei suoi libri.
Questione di gusti: probabilmente Van Vogt mi piaceva più quando ero ragazzino, anche se l’ho apprezzato anche adesso, specie ne I negozi d’armi.

Fosco Del Nero


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