Il cammino del mago

Titolo: I negozi d’armi - Le armi di Isher 1 (The weapon shops of Isher).
Scrittore: Alfred Elton van Vogt.
Genere: fantascienza.
Editore: Editrice Nord.
Anno: 1951.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.


Oramai tanti anni fa, quando ero adolescente, in un qualche volume (credo curato da Isaac Asimov) trovai e lessi un racconto firmato da Alfred Elton van Vogt, ossia Il negozio d’armi.
Rimasi folgorato per la sua bellezza e la sua visionarietà, tanto che in seguito non mi lasciai sfuggire l’occasione di comprare il libro che conteneva i due romanzi nati da tale racconto originario: al racconto iniziale, non a caso vincitore del prestigioso Premio Hugo, seguirono infatti degli altri racconti, poi uniti da Van Vogt in due romanzi, I negozi d’armi e I fabbricanti d’armi, formanti il miniciclo de Le armi di Isher.

Giusto per la cronaca, parliamo dei primi anni “40 per il racconto originario e dei primi anni “50 per i suddetti successivi romanzi.

Ecco la trama sommaria del primo romanzo di tale miniciclo, I negozi d’armi: in un futuro molto lontano, approssimativamente 7000 anni da ora, sulla Terra domina l’Impero di Isher, formalmente retto dall’Imperatrice, ma sostanzialmente portato avanti da una nutrita schiera di burocrati, tanto che il potere effettivo dell’Imperatrice si perde nei meandri della società e della politica.
Tale potere è limitato anche da un altro fattore: i Negozi d’Armi, sorta di struttura organizzativa parallela al potere dell’Impero e dotata di una tecnologia talmente superiore da potersi fare beffe sia delle milizie imperiali, sia della sua giustizia… spesso affatto giusta, motivo di fondo dell’esistenza dei negozi d’armi, che assicurano a chiunque dotato di buone intenzioni, ossia chiunque essenzialmente desidera solo rimediare a un torto, delle armi formidabili, nonché un qualche sostegno nel riequilibrio del torto subito.

Questo è il caso di Fara Clark, uomo gran lavoratore, per quanto un po’ limitato nella sua prospettiva del mondo, che passa in breve tempo dalla condizione di fedele suddito dell’Imperatrice, e altrettanto fervente nemico dei negozi d’armi, a loro utilizzatore e sostenitore… una volta verificato che la giustizia imperiale non era poi tanto giusta.

Vi è un altro filone narrativo nella storia: quello di Mc Allister, un uomo proiettato nel futuro e al centro di una formidabile arma e di un’ancor più formidabile energia, che lo porterà niente meno che al…

Si conosceranno poi altri personaggi, come il figlio di Fara, Cayle Clark, la dipendente dei negozi d’armi Lucy Rall, la stessa Imperatrice e altri ancora.

Dico la verità: nel passaggio dal racconto originario al romanzo, I negozi d’armi perde qualcosa: ciò che era stata un’ambientazione assai fascinosa e misteriosa, sintetica in modo pressoché perfetto, diviene un poco più macchinosa nella descrizione e nella narrazione, pur rimanendo un  ottimo romanzo di fantascienza, avente peraltro anche qualche carisma ulteriore.

Memorabili, in tal senso, alcune sue espressioni, come le seguenti:

“Il diritto di acquistare armi è il diritto di essere liberi.”
Tale frase che fece discutere decenni fa… e farebbe discutere ancora oggi, anche se in periodo di Nuovo Ordine Mondiale che cerca di instaurarsi probabilmente sarebbe accettata da più persone.

“Siate discreto, coraggioso e deciso, e non potrete essere vinto.”

“La gente ha sempre il tipo di governo che vuole avere.”

In chiusura, ne approfitto per elencare gli altri romanzi di van Vogt che avevo già recensito nel blog: Il segreto degli SlanNon A-3L’occhio dell’infinito, Il libro di Ptath, aventi tutti discrete-buone valutazioni, e non a caso.

Fosco Del Nero


Per rimanere aggiornato con le recensioni di Libri e Romanzi, iscriviti al feed!

Argomenti