Il cammino del mago

Titolo: Il Re d’Occidente - Saga della spada delle rune 2 (Kingmaker’s sword).
Scrittore: Ann Marston.
Genere: fantasy, avventura, drammatico.
Editore: Tea.
Anno: 1997.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.


Da poco ho recensito il romanzo fantasy La spada delle rune, primo libro della trilogia che porta il medesimo nome scritta da Ann Marston.

Il romanzo mi era piaciuto per certi versi (scrittura pulita ed elegante; personaggi ben caratterizzati; trama vivace; discreto umorismo) e per altri no (stile po’ ampolloso e a tratti pedante; eventi non sempre convincenti; sceneggiatura a momenti noiosa), guadagnandosi una valutazione più che sufficiente ma non di più, fatto che di suo non mi avrebbe portato alla lettura del secondo romanzo…
… se non fosse che secondo e terzo romanzo erano già inclusi nell’unico volume che ho acquistato, intitolato per l’appunto La saga della spada delle rune.

Ecco dunque la recensione de Il Re d’Occidente, secondo libro della saga, la qual effettua la coraggiosa operazione di fare un salto avanti alla generazione successiva, proponendo così i figli come protagonisti, e non più i genitori.

A Kian e Kerri, coppia che vivacizzava il primo romanzo, succedono così i loro figli: Keylan, Tiernyn e Donaugh, ognuno avente un compito importante, tra reggenza e magia.
Il nemico però è rimasto lo stesso: non tanto i razziatori saesnesi, quanto i maghi maedun, comandati da Hakkar e pronti all’invasione.
A tali protagonisti principali si aggiungono degli altri personaggi secondari di discreta importanza: Eliade, Elesan, Francia (Ann Marston ogni tanto mette dei nomi davvero inadeguati: nel primo libro era stata la volta di Mouse e Drakon, nonché di diversi nomi che ricordavano nomi di luoghi de Il signore degli anelli).

Il problema principale de Il Re d’Occidente, tuttavia, non è qualche nome poco efficace, ma una perdita di spessore rispetto a La spada delle rune, che già non era un romanzo fantasy-epico irresistibile.
I personaggi stavolta sono caratterizzati meno bene, e talvolta hanno nomi simili che non aiutano l’identificazione; la storia è più dispersiva e poco convincente; l’umorismo è scomparso mentre è rimasta una serietà di fondo un po’ pesante e pedante nel lessico.
Forse l’autrice intendeva dare un senso più epico al secondo romanzo e alla serie in generale, ma il risultato è stato quello di renderla più pesante e noiosa… o, almeno, io ho percepito in questo modo il secondo libro rispetto al primo.

Il Re d’Occidente di Ann Marston si guadagna dunque una valutazione meno che sufficiente e interlocutoria…
… confidando nel fatto che il terzo e conclusivo romanzo della trilogia, La spada infranta, rialzi le sorti della narrazione.

Fosco Del Nero


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