Il cammino del mago

Titolo: Neanche gli Dei (The gods themselves).
Scrittore: Isaac Asimov.
Genere: fantascienza, fantastico.
Editore: Mondadori.
Anno: 1972.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.


Quest'oggi recensisco uno dei romanzi cui sono più affezionato in assoluto, e per diversi motivi: Neanche gli Dei.


Il primo, molto semplice e banale, è che si tratta di un capolavoro.

Il secondo è che è stato scritto da uno dei miei autori preferiti, ossia Isaac Asimov.

Il terzo è che questo libro mi fu regalato dai miei genitori quando ero appena adolescente, e in pratica ha funto da apripista per la mia ventura passione per la letteratura fantastica, di cui è un eccellente esponente.

Come prima cosa, dei dati: il romanzo è datato 1972, anno in cui ha vinto il Premio Hugo e il Premio Nebula, i due maggiori riconoscimenti del settore.

Il libro è diviso in tre parti, veri e propri scompartimenti, i quali di fatto costituiscono i pezzi del mosaico dipinto da Asimov.

La prima parte è intitolata Contro la stupidità…, ed è ambientata sulla Terra, laddove l’enigma di un contenitore con del plutonio dentro coinvolge alcuni scienziati, fino ad una clamorosa scoperta, ossia quella di un Para-universo, dotato di leggi fisiche parzialmente difformi dalle nostre.

La seconda parte, … Neanche gli Dei… , è ambientata proprio in tale Para-universo, e segnatamente all’interno della società di una razza aliena.
Che pare composta da tre diversi tipi di creature, ognuna assai diversa dalle altre (una razionale, una paterna e una emotiva... poi ci sono i duri, ancora diversi dalle precedenti entità).
A mio avviso è questa la parte più incredibile, profonda ed emozionante del libro.

L’ultima parte è invece … Possono nulla?, e chiude letteralmente il cerchio.
Lo studioso Denison, aiutato dalla lunare Selene, affronta il pericolo di un duplice danno ad ambo gli universi…

Ho detto abbastanza, e forse anche troppo.
Ma ho detto soprattutto la cosa principale, ossia che Neanche gli Dei è un signor romanzo, il meglio che ho letto di Isaac Asimov insieme al Ciclo della Fondazione.
Non a caso, lo stesso scrittore russo-americano poi rivelò che questo era il suo romanzo di fantascienza preferito.

Insomma, un libro che merita di essere comprato, letto e riletto.

Fosco Del Nero


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Titolo: Nicolas Eymerich, inquisitore.
Scrittore: Valerio Evangelisti.
Genere: fantascienza, storico, religioso, fantastico, grottesco.
Editore: Mondadori.
Anno: 1994.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.


Era da molto tempo che avevo intenzione di leggere un romanzo di Valerio Evangelisti, e in particolare un libro del ciclo dell’Inquisitore Eymerich, e questo per tre motivi.

Primo: ero curioso di leggere uno scrittore italiano di genere fantastico capace di conquistarsi un deciso successo tanto in patria quanto all’estero (impresa non da poco).

Secondo: ne avevo sentito parlare diverse volte, e sempre bene.

Terzo e soprattutto: avevo sentito tre sceneggiati audio ispirati a tre suoi romanzi…. e mi erano piaciuti immensamente.

In tal modo, pur non avendo ancora letto alcunché di Valerio Evangelisti, avevo potuto già familiarizzare con la figura affascinante di Nicolas Eymerich, personaggio realmente esistito tra il 1320 e il 1399 e davvero Inquisitore Generale presso il regno di Aragona.

Il fascino del personaggio risiede nella sua ambivalenza: da un lato egli è forte, giusto, coerente; dall’altro invece fondamentalista, implacabile, crudele, cinico.

La sua visione del mondo è molto semplice: vi sono Dio e Satana, e si serve o l’uno o l’altro.
Per chi serve il secondo, non vi può essere altro che dolore, distruzione e morte.

Va da sé che tutto ciò vi è per chi Eymerich pensa stia servendo il secondo… e difatti il punto principale è proprio questo: la visione della vita di Eymerich è miope, e viziata dalle sue convinzioni e dai suoi dogmi religiosi.

E a questo punto ne segue uno che mi è piaciuto poco.
Se l’intransigenza del personaggio si avvertiva anche nei romanzi audio che avevo sentito in precedenza (un genere comunicativo artistico che secondo me meriterebbe maggior successo), in essi tuttavia essa appariva pienamente giustificata dal fatto, oggettivo, che l’inquisitore combattesse misteri assai foschi e oscuri, certamente classificabili più dal lato del male che non del bene (mostri, fantasmi, omicidi, etc).

In questo primo romanzo della saga letteraria, invece, Eymerich devasta e uccide potenziali innocenti, colpevoli solo della colpa di credere in una divinità (benefica) diversa dalla sua.

Ma, in fin dei conti, quello era lo spirito dell’Inquisizione, per cui in ciò non vi è contraddizione.

Peccato, però, perché così il personaggio, rispetto agli sceneggiati audio che avevo sentito, perde in nobiltà e fierezza, cedendo qualche punto alla bieca e ottusa intransigenza religiosa.

Ecco in breve la trama: Nicholas Eymerich si trova inaspettatamente nominato Inquisitore Generale per il regno di Aragona, e peraltro in un momento assai delicato per gli equilibri storici e politici.
Come prima cosa, egli dovrà conquistare la nomina effettiva del ruolo, passando per il gradimento del Justicia, rappresentante dei nobili del luogo, e di Pietro IV, re d'Aragona..
Come seconda, dovrà risolvere l’enigma di un neonato bifronte e di un misterioso culto legato alla dea Diana

Perseguirà ambo le strade… alla sua maniera…

In definitiva, il giudizio su Nicolas Eymerich, inquisitore di Valerio Evangelisti è buono, anche se, a dirla tutta, personalmente avrei preferito un storia del tutto incentrata su Eymerich e sul periodo medievale piuttosto che un intrecciarsi, a mio avviso confuso e poco significativo dal punto di vista narrativo, di tre diversi periodi temporali.

Fosco Del Nero


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Titolo: Dal Big-bang ai buchi neri - Breve storia del tempo (A brief history of time).
Scrittore: Stephen Hawking.
Genere: saggistica, scienza, fisica.
Editore: Rizzoli.
Anno: 1988.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.


Personalmente, leggo molti libri di saggistica, anche se, per questioni argomentative, la gran parte di essi viene dirottata nel sito sul miglioramento personale, dedicato allo sviluppo personale latu sensu.

Per Libri e Romanzi, invece, rimangono dunque pochi testi di saggistica, e quello che presento oggi è proprio uno di questi.

Intanto, si tratta di un best seller internazionale, scritto da quello che molti considerano il più importante scienziato degli ultimi decenni: Stephen Hawking (che forse avrete visto in qualche immagine su una sedia a rotelle, visto che la natura, fisicamente parlando, non è stata benigna con lui).

Il libro è Dal Big-bang ai buchi neri, banale traduzione italiana dell’originale A brief history of time (Una breve storia del tempo).
L’obiettivo di Hawkins era proprio quello di fornire al lettore comune, quindi a un livello decisamente entry level, le basi concettuali della fisica moderna e dei suoi possibili immediati sviluppi… e tutto questo senza utilizzare formule matematiche che solo gli addetti ai lavori avrebbero compreso.

Con l’eccezione della famosissima "E=mc2", che difatti è l’unica formula presente nel testo.

Testo che discetta della legge di relatività, della più recente fisica dei quanti, dei buchi neri, dell’ipotesi del big bang, di quella del big crunch, e in definitiva della struttura dell’universo, della vita, del tempo.
Argomenti non da poco, peraltro difficili da affrontare in modo scientifico senza utilizzare l’apparato scientifico loro legato.

Non a caso, questo libro ha generato pareri molto contrastanti.
Alcuni lo hanno ritenuto un testo di eccellente divulgazione, valido a tutt’oggi pur a distanza di vent’anni.

Altri, viceversa, lo hanno ritenuto inutile, nei fatti, visto che i profani non avrebbero capito ciò di cui esso parlava, mentre per i già esperti non si sarebbe trattato nient’altro di una semplificazione, utile al massimo come spunto riassuntivo.

Inoltre, alcuni lo hanno criticato ritenendolo obsoleto rispetto alle nuove scoperte della fisica quantistica e della teoria delle stringhe (al momento, l’unica teoria avente unificato, seppur in modo bizzarro, l’infinitamente piccolo della fisica quantistica e l’infinitamente grande della relatività).

Di mio, ho trovato che Dal Big-bang ai buchi neri di Stephen Hawking contiene numerosi spunti interessanti, e non a caso è un libro scritto da un uomo dalla grande intelligenza, ma che, nonostante la promessa (mantenuta) del mancato utilizzo di formule matematiche, si rivela testo ostico per un lettore a digiuno di informazione scientifiche.

Da leggere dunque solamente se siete studenti o almeno appassionati del suddetto settore conoscitivo.

Fosco Del Nero


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Titolo: Fondazione anno zero (Forward the Foundation).
Scrittore: Isaac Asimov.
Genere: fantascienza.
Editore: Mondadori.
Anno: 1992.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.


Negli ultimi mesi ho recensito i romanzi che componevano la trilogia iniziale del Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov, ossia: Prima FondazioneFondazione e ImperoSeconda Fondazione, scritti tra il 1951 e il 1953.

A tale trilogia iniziale hanno fatto seguito diversi altri romanzi, sia sequel che prequel.
Tra i sequel ho recensito anche L’orlo della Fondazione, anch’esso libro assai risalente (è del 1954), mentre questo Fondazione anno zero è uno dei due prequel.

Per chi fosse interessato alla lista completa, il secondo sequel, e dunque alla fine dei conti il settimo e ultimo romanzo, è Fondazione e Terra; viceversa il primo prequel (dunque quello da leggere per primo se si vuole seguire non l’ordine di scrittura dei romanzi, ma l’ordine cronologico della storia) è Preludio alla Fondazione.

Rimando alle recensioni dei relativi libri per chi fosse interessato, mentre in tale sede mi concentro proprio su Fondazione anno zero, romanzo scritto da Asimov nel 1992, dunque poco prima della sua morte.

Una prima precisazione: il libro è scritto con uno stile narrativo leggermente diverso da quello dei suoi predecessori cronologici (e successori nell’economia della saga letteraria), meno concettuale e più orientato all’azione.

Chi scrive è comunque Isaac Asimov, un nome che è davvero una garanzia, per cui la diversità di stile non inficia bellezza e gradimento dell’opera. Opera che è divisa in cinque parti, secondo la tendenza di Asimov di realizzare affreschi composti da eventi temporalmente e spazialmente lontani, utili a dare una visione d’insieme, e spesso aventi per protagonisti personaggi anch’essi differenti.

Nella prima parte l’attenzione è concentrata su Eto Demerzel, politico che in realtà è un androide, che protegge Hari Seldon e lo pone alla presidenza della facoltà di matematica di Streeling. Qua Seldon lavora alla psicostoria, la branca conoscitiva che, grazie a una serie di complicati calcoli matematico-sociologici, è in grado di prevedere le linee di sviluppo future.
Inoltre, Seldon conosce e sposa Dors.
Nelle parti successive il focus si sposta su altri personaggi: l’imperatore Cleon I, di cui Seldon è divenuto nel mentre primo ministro, Dors Venabili, i figli adottivi Raych e Yugo, la nipote Wanda Seldon.
Viene descritto così, con la parte finale del libro che è relativa alla vecchiaia e alla morte di Hari Seldon, il percorso lavorativo e umano del del fondatore della psicostoria, la scienza che avrebbe avuto un così grande impatto nel corso della storia e nelle vicende dei successivi millenni.

Il romanzo è eccellente, peraltro come gli altri di Isaac Asimov, e meritevole di più letture.
Naturalmente, come suggerito prima, meglio raccogliersi prima tutti i volumi del Ciclo della Fondazione e leggerseli nell’ordine finale, quello dato dunque dai due antefatti, di cui Fondazione anno zero, come detto, è il secondo.
Buona lettura.

Fosco Del Nero


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