Titolo: Il mondo della foresta (The word for world is forest).
Autore: Ursula Le Guin.
Genere: fantascienza.
Editore: Mondadori.
Anno: 1972.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Con Il mondo della foresta di Ursula Le Guin il lotto dei sei Urania acquistati di recente è ormai quasi esaurito (manca solo Dark crystal... che comunque avevo già recensito in versione film qui: Dark crystal).
Peraltro, si tratta del primo romanzo di Ursula Le Guin che recensisco su Libri e Romanzi, cosa forse anomala dal momento che la Le Guin è un’apprezzata scrittrice del genere fantastico-fantascienza.
Come prova anche questo stesso Il mondo della foresta, romanzo scritto nel 1972 che l’anno dopo ha vinto il premio Hugo come miglior romanzo breve (e che pochi anni dopo è stato ampliato in un romanzo più corposo) e che fa parte di un ciclo di sette libri (leggibili tuttavia separatamente): il Ciclo dell'Ecumene.
Essendo l’Hugo il principale riconoscimento per la fantascienza, è certamente un buon segno per il romanzo in questione.
Che difatti non è un romanzetto qualunque di fantascienza, bensì una storia dalla valenza sociologico-culturale, e che mostra l’incontro-scontro tra due culture: la nostra umana, e quella umanoide degli indigeni di un pianeta colonizzato dall’uomo terrestre.
Il pianeta è chiamato Athshe, mentre gli indigeni, piccoli omini verdi e pelosi che vivono in simbiosi con la foresta, sono volgarmente denominati "creechie", soprattutto dallo schieramento umano più razzista e xenofobo, rappresentato dal Capitano Davidson, cui si contrappone invece una minoranza di persone che tratta gli alieni alla stregue di esseri umani, rappresentata dallo studioso Ljubov.
Nello scontro etnico che ne seguirà, ovviamente causato dagli uomini più gretti, nessuna esclusione di colpi: incendi, bombardamenti, umiliazioni, violenze sessuali, incomprensioni di vario tipo.
In effetti, si potrebbe ambientare la storia in un continente della Terra, cambiare i nomi dei popoli e avremmo un quadretto storico piuttosto che fantastorico…
In questo senso, Il mondo della foresta, ancora prima che un buon romanzo, è un invito all’intelligenza e all’apertura mentale, e al contempo un insulto alla grettezza, alla violenza e al razzismo.
Non dovrebbero occorrere romanzi per tutto ciò, ma tant’è.
Il libro è ben scritto e si mantiene sempre sufficientemente interessante, anche se in alcuni punti lo è di meno, e anche se gli manca una visione di fondo più epica, più globalizzante.
In questo senso, dal mio punto di vista ha sofferto molto il confronto con un altro romanzo vincitore del premio Hugo, dal maggiore spessore (sia in termini di numero di pagine, sia in termini di descrizione sociale e di coinvolgimento): Il riscatto di Ender di Orson Scott Card.
Rimane il fatto che Il mondo della foresta di Ursula Le Guin è una buona lettura, sia come svago sia come “educazione”, che non a caso probabilmente ha ispirato lavori successivi (come ad esempio il film Avatar).
Fosco Del Nero
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