Titolo: L’orlo della voragine (Out of chaos).
Scrittore: J. T. McIntosh / James M. McGregor.
Genere: fantascienza, fantastico, drammatico, psicologico.
Editore: Mondadori.
Anno: 1965.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Con la presente recensione torna su Libri e Romanzi uno scrittore che a me piace molto, tanto da entrare nella cerchia dei miei preferiti: parlo di J.T. McIntosh (pseudonimo di J.M. McGregor), di cui sono già comparsi sul sito Le mille e una morte e Fuga dalla Terra, entrambi molto belli.
Stavolta è il turno de L’orlo della voragine, romanzo scritto nel 1965 e rientrante nel sottogenere della fantascienza socio-psicologica, come peraltro era il caso anche dei due titoli poc’anzi menzionati (soprattutto di Fuga dalla Terra), che peraltro, proprio per la loro qualità, ai miei occhi gravavano il nuovo venuto di una certa aspettativa…
Ecco in breve la trama de L’orlo della voragine: un bel giorno, senza preavviso, la Terra trema.
Scritto con la emme maiuscola, dato che il fenomeno riguarda tutto il pianeta ed è di proporzioni colossali, come colossali sono i danni in termini di vite umane e distruzione.
Stan Howes è uno dei pochissimi miracolati, tanto da avere sulle prime il dubbio di essere l’unico supersite.
Il successivo incontro con altri esseri umani però fugherà il suo dubbio, col problema che passa da “trovare qualcun altro” a “sopravvivere”.
Problema di cui, in nome della comunità che va creandosi giorno per giorno, si fa carico lo stesso Stan in collaborazione col carismatico Rod.
Tra di loro, i vari Paula, May, Dick, Max, etc.
I problemi sono facilmente immaginabili: i rapporti umani, il cibo, gli utensili, le abitazioni… nonché i gruppi rivali…
Esattamente come in Fuga dalla Terra, McIntosh parte da un evento scatenante di proporzioni mondiali, per poi descrivere la fase che lo segue.
Facile intuire come, in tali condizioni, non si tratti tanto di fantascienza (di fantastico qua c’è solo l’ipotesi di base, che peraltro ha radici naturali, e non surreali), quanto di una storia a sfondo sociologico.
Una bella storia, peraltro, con lo scrittore che si conferma abile e interessante.
Anche se, ad essere sincero, a L’orlo della voragine personalmente ho preferito Fuga dalla Terra, ma soprattutto l’imbattibile Le mille e una morte.
Ad ogni modo, anche questo è un romanzo senza dubbio meritevole: buona lettura.
Fosco Del Nero
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