Titolo: L’occhio nella piramide (The eye in the pyramid).
Scrittore: Robert Shea, Robert Anton Wilson.
Genere: fantastico, cospirazionismo, avventura.
Editore: Shake Edizioni Underground.
Anno: 1975.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.
“Gli autori sono completamente incompetenti… non hanno nessuna idea di stile o scrittura. Comincia come un giallo, poi passa alla fantascienza, poi parte con il soprannaturale ed è pieno delle più dettagliate informazioni su dozzine di argomenti terribilmente noiosi.
E la sequenza temporale è completamente sfasata, in un’imitazione molto pretenziosa di Faulkner e Joyce.
Peggio ancora, ha delle scene di sesso volgari, sicuramente buttate dentro solo per vendere, e gli autori, dei quali non ho mai sentito parlare, hanno il supremo cattivo gusto di inserire delle figure politiche vere in questa purea e fingono di scoprire una vera cospirazione.”
Questa potrebbe benissimo essere la recensione del libro di oggi, ossia L’occhio nella piramide, scritto a quattro mani da Robert Anton Wilson e Robert Shea e facente parte della cosiddetta trilogia de Gli Illuminati... se non fosse per un piccolo dettaglio: si tratta di uno stralcio del suddetto libro, immagino volutamente inserito ipotizzando in modo ironico un’eventuale recensione negativa.
Ebbene, devo dire che gli autori non ci sono andati molto lontani, visto che, in effetti:
- la struttura del libro non è molto efficace e coinvolge poco il suo lettore,
- il numero di informazioni e nomi citati è eccessivo per un testo che non è un saggio di divulgazione ma un romanzo,
- la sequenza temporale poco aiuta il lettore a raccapezzarsi nel tutto, che già è complesso e contorto per conto suo (tra nomi, eventi e linee temporali ci si perde spesso),
- potrebbe ipotizzarsi ciò per le numerose scene di sesso incluse.
Va tuttavia detta un’altra cosa: se è vero che L’occhio nella piramide è un romanzo, è pur vero che uno dei suoi motivi di base è la descrizione di una cospirazione mondiale che molti ritengono vera, ossia quella di Illuminati, Nuovo Ordine Mondiale, etc.
In tal senso, il libro fa i nomi, e li fa tutti, da Washington a Hitler, da Bierce a Lovecraft, da Kennedy a Roosevelt, da De Molay a Weishaupt, da Marx ai Rothschild, da Carlo Magno a Crowley, passando per i vari Osiride, Quetzalcoatl, etc.
Ad ogni modo, lasciando perdere le cospirazioni mondiali e rimanendo sul mero libro, abbiamo una storia vivace ma non particolarmente incisiva o divertente, e peraltro, come detto, a tratti difficile da seguire per via del bailamme di nomi, eventi, luoghi, allucinazioni, ipotesi e controipotesi.
Insomma, il romanzo di Robert Anton Wilson e Robert Shea non è proprio pessimo, ma magari è il caso di leggerlo solo se siete appassionati dell’argomento o, al contrario, ignorando l'enorme mole di riferimenti e concentrandovi solo sull'aspetto da avventura.
Anche se, a onor del vero, L'occhio nella piramide gode di ottima fama, e anzi ha vinto anche dei premi... insomma, vedete voi se vi ispira.
Fosco Del Nero
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