Titolo: Il mago di campagna.
Scrittore: Claudia Bevilacqua.
Genere: drammatico, fantastico.
Editore: Verdechiaro Edizioni.
Anno: 1998.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.
Il mago di campagna di Claudia Bevilacqua è un libro piuttosto strano: è un romanzo, ma la storia di fantasia che esso narra ha un sapore quasi esoterico, e compone un vero e proprio romanzo di formazione, incentrato sulla figura di Pietro, bracciante al soldo del ricco Gigli che, pian piano, scopre che la vita non è solo lavoro, soldi e successo sociale.
Anzi, egli lascia la sua posizione di capofattore dando seguito alle sensazioni sue e agli insegnamenti della strega Maddalena, in barba alle opinioni del popolino e dei suoi stessi familiari.
Lo stesso rapporto con la moglie Giona muta di pari passo col maturare di Pietro, che migliora la sua vita tanto nel lavoro, associandosi al “diverso” Giombretti, quanto nell’intimo, scoprendo che nell’esistenza c’è qualcosa di più di quello che sembra a prima vista.
Una cosa che colpisce in positivo de Il mago di campagna è la coerenza dei personaggi, tratteggiati in modo convincente e credibile, pur nei vari estremi presentati.
Anche l’ambientazione sociale è convincente, e cala il lettore nelle vicende narrate.
Ciò che convince meno, paradossalmente, è la cosa più semplice da curare: la punteggiatura, veramente pessima, in particolare nell’uso delle virgole, tanto da rendere alcune frasi illeggibili e da interpretare.
Fa capolino ogni tanto anche qualche errore di ortografia, che non fa onore a una storia raccontata in modo così vivace, colorato e “palpabile”, nonché affatto superficiale.
Complessivamente, Il mago di campagna è un libro interessante, che coinvolge e che si legge in fretta, anche se spesso dà la sensazione di avere in canna un colpo in più che però non parte mai.
Questo e la carenza a livello di punteggiatura ne limitano la valutazione, comunque positiva.
Fosco Del Nero
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Scrittore: Claudia Bevilacqua.
Genere: drammatico, fantastico.
Editore: Verdechiaro Edizioni.
Anno: 1998.
Voto: 6.5.
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Il mago di campagna di Claudia Bevilacqua è un libro piuttosto strano: è un romanzo, ma la storia di fantasia che esso narra ha un sapore quasi esoterico, e compone un vero e proprio romanzo di formazione, incentrato sulla figura di Pietro, bracciante al soldo del ricco Gigli che, pian piano, scopre che la vita non è solo lavoro, soldi e successo sociale.
Anzi, egli lascia la sua posizione di capofattore dando seguito alle sensazioni sue e agli insegnamenti della strega Maddalena, in barba alle opinioni del popolino e dei suoi stessi familiari.
Lo stesso rapporto con la moglie Giona muta di pari passo col maturare di Pietro, che migliora la sua vita tanto nel lavoro, associandosi al “diverso” Giombretti, quanto nell’intimo, scoprendo che nell’esistenza c’è qualcosa di più di quello che sembra a prima vista.
Una cosa che colpisce in positivo de Il mago di campagna è la coerenza dei personaggi, tratteggiati in modo convincente e credibile, pur nei vari estremi presentati.
Anche l’ambientazione sociale è convincente, e cala il lettore nelle vicende narrate.
Ciò che convince meno, paradossalmente, è la cosa più semplice da curare: la punteggiatura, veramente pessima, in particolare nell’uso delle virgole, tanto da rendere alcune frasi illeggibili e da interpretare.
Fa capolino ogni tanto anche qualche errore di ortografia, che non fa onore a una storia raccontata in modo così vivace, colorato e “palpabile”, nonché affatto superficiale.
Complessivamente, Il mago di campagna è un libro interessante, che coinvolge e che si legge in fretta, anche se spesso dà la sensazione di avere in canna un colpo in più che però non parte mai.
Questo e la carenza a livello di punteggiatura ne limitano la valutazione, comunque positiva.
Fosco Del Nero
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