Scrittore: Tiziano Terzani.
Genere: saggistica, storia.
Editore: Longanesi.
Anno: 1984.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
L’unico libri di Tiziano Terzani che ho letto in passato è In Asia, che lessi tanti anni fa quando, all’università, stavo studiando il mondo asiatico.
Mi piacque molto, ma poi non ripetei l’esperimento, nonostante mi fossi procurato da parecchio il libro La porta proibita.
Paradossalmente, nel corso del tempo ho apprezzato Terzani più come figura umana che non come giornalista o storico, seguendo in questo senso la sua trasformazione in qualcosa di molto vicino al maestro spirituale, almeno nella percezione di molti suoi ammiratori.
Comunque, mettendo da parte tale trasformazione, in questi ultimi giorni ne ho approfittato per prendere in mano La porta proibita e per leggermelo.
Se In Asia l'autore dedicava un capitolo a vari paesi asiatici, La porta proibita è dedicato alla sola Cina, il gigante dell’Asia e del mondo intero.
Scritto nel 1984, è composto da una somma di capitoli dedicati ciascuno a una diversa area della Cina, o a una specifica città, o a uno specifico settore della vita sociale, dipingendo nel suo insieme un affresco per certi versi assai sintetico e giocoforza incompleto, ma comunque utile a capire il fenomeno-Cina, sia nella sua componente feudale passata, sia in quella della maoizzazione, sia in quella della successiva apertura decisa da Deng Xiaoping.
Periodo in cui si ferma il libro: nel 1984 Terzani è stato espulso dalla Cina, e ciò ha concluso il suo “reportage”.
La porta proibita è un libro non facile da leggere, perché racconta di tante devastazioni e tante distruzioni: fisiche di antiche città, persino di antichi monumenti, e culturali, quella di un intero popolo, e anzi di più popoli considerando anche le minoranze del Tibet, dello Xinjiang e di altre province cinesi.
Il tutto visto dagli occhi esperti e lungimiranti (e anche amorevoli) di Terzani, che per larghi tratti ha anticipato in quei suoi scritti degli inizi degli anni ''80 quello che sarebbe poi successo in Cina, con suo sommo rammarico, data l’evidente passione e amore che provava per il mondo cinese.
E fa sorridere che i cinesi abbiano espulso dalla Cina una delle persone che l’amava di più, e che aveva scritto tanto anche e soprattutto per salvaguardarne il patrimonio culturale, artistico e geografico… uno dei tanti paradossi della Cina degli ultimi decenni.
Tornando a noi, La porta proibita di Tiziano Terzani è un libro interessante, ricco di curiosità e passione… nonché ricco di quelle cose e di quelle esperienze di vita che, appartenendo a un tempo passato, ormai sono disponibili solo come testimonianza e non più come esperienza di vita diretta.
Mi piacque molto, ma poi non ripetei l’esperimento, nonostante mi fossi procurato da parecchio il libro La porta proibita.
Paradossalmente, nel corso del tempo ho apprezzato Terzani più come figura umana che non come giornalista o storico, seguendo in questo senso la sua trasformazione in qualcosa di molto vicino al maestro spirituale, almeno nella percezione di molti suoi ammiratori.
Comunque, mettendo da parte tale trasformazione, in questi ultimi giorni ne ho approfittato per prendere in mano La porta proibita e per leggermelo.
Se In Asia l'autore dedicava un capitolo a vari paesi asiatici, La porta proibita è dedicato alla sola Cina, il gigante dell’Asia e del mondo intero.
Scritto nel 1984, è composto da una somma di capitoli dedicati ciascuno a una diversa area della Cina, o a una specifica città, o a uno specifico settore della vita sociale, dipingendo nel suo insieme un affresco per certi versi assai sintetico e giocoforza incompleto, ma comunque utile a capire il fenomeno-Cina, sia nella sua componente feudale passata, sia in quella della maoizzazione, sia in quella della successiva apertura decisa da Deng Xiaoping.
Periodo in cui si ferma il libro: nel 1984 Terzani è stato espulso dalla Cina, e ciò ha concluso il suo “reportage”.
La porta proibita è un libro non facile da leggere, perché racconta di tante devastazioni e tante distruzioni: fisiche di antiche città, persino di antichi monumenti, e culturali, quella di un intero popolo, e anzi di più popoli considerando anche le minoranze del Tibet, dello Xinjiang e di altre province cinesi.
Il tutto visto dagli occhi esperti e lungimiranti (e anche amorevoli) di Terzani, che per larghi tratti ha anticipato in quei suoi scritti degli inizi degli anni ''80 quello che sarebbe poi successo in Cina, con suo sommo rammarico, data l’evidente passione e amore che provava per il mondo cinese.
E fa sorridere che i cinesi abbiano espulso dalla Cina una delle persone che l’amava di più, e che aveva scritto tanto anche e soprattutto per salvaguardarne il patrimonio culturale, artistico e geografico… uno dei tanti paradossi della Cina degli ultimi decenni.
Tornando a noi, La porta proibita di Tiziano Terzani è un libro interessante, ricco di curiosità e passione… nonché ricco di quelle cose e di quelle esperienze di vita che, appartenendo a un tempo passato, ormai sono disponibili solo come testimonianza e non più come esperienza di vita diretta.
Fosco Del Nero
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