Titolo: I Dinamitardi – Sherlock Holmes 5 (The Dynamiters – Sherlock Holmes Solo Mysteries).
Scrittore: Milt Creighton.
Genere: librogame, giallo.
Editore: E.L.
Anno: 1988.
Voto: 6.
Dove lo trovi: nel mercato dell’usato.
I Dinamitardi è il quinto volume della serie di librogame Sherlock Holmes, una delle mie preferite fin dall’adolescenza, che ho completato in età adulta.
A precederlo, i vari Omicidio al Diogenes Club, Lo smeraldo del fiume nero, Il caso Milverton e Watson sotto accusa, tre dei quali (i migliori), scritti da Gerald Lientz.
I Dinamitardi propone un nome nuovo, quello di Milt Creighton… e fatalmente la qualità anche in questo caso si abbassa, seppur in modo meno drammatico rispetto allo scarso Lo smeraldo del fiume nero.
I Dinamitardi, infatti, è solo sufficiente, ma non buono.
Ecco la trama sintetica del libro, che di base riprende il regolamento dei precedenti Sherlock Holmes, come da abitudine per le varie serie (fanno eccezione le serie contenenti libri singoli, liberi di proporre ciascuno un proprio regolamento, anche se sovente conformato a una linea generale): nel maggio del 1886 un’esplosione nella metropolitana di Londra provoca due morti, uno dei quali è Jonathan Wheeler, ufficiale e amico del tenente Charles Watson, il quale è al contempo il cugino del Dottor Watson e il protagonista della storia, ossia noi.
Va da sé che l’essere parente di Watson gli consente un accesso privilegiato al celebre investigatore Sherlock Holmes, che si sta occupando di un altro caso ma che presta aiuto sotto forma di consiglio e considerazioni, e a cui potremo sottoporgli i vari indizi una volta ritrovati sul campo.
Il dubbio di fondo è il seguente: la bomba è opera dei Dinamitardi, un’organizzazione terroristica irlandese che punta al riconoscimento dell’indipendenza dell’Irlanda, o c’è dietro qualcos’altro, qualcosa di ancor più losco?
Toccherà a noi indagare sulla morte del nostro amico.
I Dinamitardi non è malaccio; tuttavia, il canovaccio è molto standard, vi sono poche possibili diramazioni, e in taluni casi si è troppo dipendenti dalla fortuna concessa o non concessa dai dadi, tanto che terminare correttamente l’avventura non è affatto scontato, e anzi improbabile, giacché occorre il concorso di numerosi tiri favorevoli.
Nel complesso non è un brutto librogame, ma sta diverse spanne sotto i tre libri della serie Sherlock Holmes scritti da Gerald Lientz.
Fosco Del Nero
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