Il cammino del mago

Titolo: I guardiani della notte (Noanoj dozor).
Scrittore: Sergej Lukjanenko.
Genere: fantastico.
Editore: Mondadori.
Anno: 1998.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui


Sinora avevo visto i due film tratti dalla saga letteraria di Sergej Lukjanenko, ossia I guardiani della notte e I guardiani del giorno… ma non avevo ancora letto i romanzi in questione, che hanno dato vita a una saga più lunga: dapprima trilogia con I guardiani del crepuscolo, si è espansa ulteriormente con Gli ultimi guardiani, I nuovi guardiani e Il sesto guardiano.

Di mio, dopo aver letto numerosi commenti online, ho deciso di imbarcarmi nella prima trilogia, ritenuta la parte più significativa della saga, per poi demandare a un eventuale sede successiva il prosieguo. 
La recensione odierna è dedicata dunque al romanzo che ha iniziato il tutto: I guardiani della notte.

Il romanzo in questione, datato 1998, in Russia è divenuto un vero e proprio libro di culto, paragonabile per fama e successo alle saghe fantasy occidentali, tipo Il signore degli anelli o Harry Potter. Lukjanenko ha in verità venduto in tutto il mondo, ma non come nella madrepatria.

Genere del libro: siamo in pieno fantastico, visto che abbiamo a che fare con magie e creature come vampiri e altre ancora, ma non sfociamo nell’orrorifico.

Peraltro, tecnicamente I guardiani della notte non è un romanzo, per quanto viene presentato come tale, ma una raccolta di tre racconti lunghi: in media, siamo sulle 160 pagine per racconto, nel formato economico e quasi tascabile che ho acquistato io.

Ecco la storia/ambientazione de I guardiani della notte: mentre il popolo russo (e tutta l’umanità per esteso) vive la sua vita tranquilla, agiscono, non visti, le creature della Luce e le creature delle Tenebre, le quali in passato si sono scontrate in battaglie sanguinose, dopo cui si è addivenuti al cosiddetto Patto, basato su regole e comportamenti codificati, con tanto di eventuali giudizi in un Tribunale super partes. 

Abbiamo così i Guardiani della Notte, composti dalle forze della Luce, che vigilano che di notte i presunti malvagi non compiano misfatti. E abbiamo i Guardiani del Giorno, composti dalle forze delle Tenebre, che vigilano di giorno affinché i presunti buoni non abusino dei loro poteri per spingere indebitamente l’umanità verso il bene e verso il risveglio spirituale.

Stiamo parlando quindi di una sorta di scontro tra angeli e demoni, seppur la divisione non è così chiara, come rende evidente il protagonista della storia, Anton, arruolatosi nelle forze della Luce ma dubbioso su più versanti… a maggior ragione quando i piani della Luce coinvolgono la sua amata Svetlana, che conosce nel primo racconto.

Tra gli altri personaggi, rimangono impressi i due boss Geser Zavulon (Luce e Tenebre rispettivamente), nonché Olga… pur in un platea discretamente vasta, su ambo i fronti.

Inquadrata la questione, non sorprende il successo dell’opera: è scritta bene, è ambientata ugualmente bene, propone idee originali e soprattutto propone la tradizionale battaglia tra le forze della Luce e quelle dell’oscurità, battaglia in cui è impegnato anche il genere umano, pur senza saperlo.

Anche gli altri grandissimi successi letterari e cinematografici degli ultimi decenni hanno questo canovaccio di fondo: Star wars, Il signore degli anelli, Harry Potter stanno certamente in cima alla lista.

Letto velocemente, e piaciutomi, I guardiani della notte, mi leggerò volentieri anche I guardiani del giorno.

Fosco Del Nero


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Titolo: Invasione: atto finale - Ciclo dell'Invasione 4 (Worldwar: striking the balance).
Scrittore: Harry Turtledove.
Genere: fantascienza, ucronico.
Editore: Editrice Nord.
Anno: 1996.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.


Con Invasione: atto finale si conclude il Ciclo dell'Invasione, saga fantascientifica di grande successo di Harry Turtledove.

Come avevo evidenziato nelle precedenti recensioni, ero partito dal ciclo successivo a Invasione, ossia il Ciclo della Colonizzazione, cronologicamente seguente, per quanto leggibile anche in modo separato, per poi andare a recuperarmi la saga di partenza.

Devo essere sincero: tornando indietro, non lo farei. Non perché il Ciclo dell'Invasione sia un cattivo prodotto, tutt’altro, quanto perché, alla lunga, la struttura e lo stile narrativo di Harry Turtledove stanca: molti punti di vista, forse troppi, molte ripetizioni, tempi molto lunghi.

Il risultato dei due cicli sono otto libroni di 500-600 pagine, ciascuno molto simile agli altri, i quali, una volta che si è preso confidenza con l’autore, risultano prevedibili quanto a eventi e piuttosto ripetitivi.

Con ciò non intendo parlare male di Turtledove: è un autore che sa scrivere e sa scrivere bene. probabilmente, va preso a piccole dosi, ossia non un romanzo dopo l’altro, ma a distanza di tempo, e con una lettura di poche pagine al giorno…

… almeno, per quanto mi riguarda la situazione è stata questa, tanto che ho fatto fatica a completare la lettura degli ultimi libri del Ciclo dell'Invasione (anche il precedente Invasione: atto terzo, per esempio), che infatti è durata molte settimane, in luogo di pochi giorni come solitamente è per un libro che cattura e che fa bene il suo lavoro.

Ad ogni modo, non importa: in generale la storia alternativa (ucronia) di Colonizzazione e Invasione mi è piaciuta e, lunghezza e lentezza a parte, essa è ricca di spunti storici, culturali e politici, oltre che di personaggi ed eventi.

Fosco Del Nero


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