Scrittore: Michail Afanasevic Bulgakov.
Genere: fantascienza, grottesco.
Editore: Newton Compton.
Anno: 1924.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.
Oggi facciamo un discreto salto indietro nel tempo, dal momento che il libro che vi propone stavolta Libri e Romanzi risale all’ormai lontanissimo 1924: mancano dunque pochi anni al secolo di vita de Le uova fatali, romanzo breve di Michail Afanasevic Bulgakov, scrittore russo noto per il bellissimo Il maestro e Margherita, che in Russia e dintorni è un libro “scontato”, da antologia scolastica, così come da noi potrebbe essere La coscienza di Zeno, ma che fuori dai confini russo-sovietici non è poi così conosciuto.
Tanto che, per dirne una, in pochissimi hanno visto la bellissima serie tv Il maestro e Margherita, che per l’appunto, dato lo scarso interesse nostrano, si trova solo sottotitolata.
Ma veniamo a Le uova fatali.
Trattandosi di Bulgakov, non poteva mancare da un lato l’elemento fantastico, e dall’altro lo stile grottesco: siamo intorno al 1920, quando una strana moria di polli, con conseguente carenza alimentare di carne e uova, induce il governo sovietico a utilizzare la straordinaria invenzione del professor Vladimir Ipat'evic Persikov, il raggio rosso, la cui notizia ha fatto il giro del mondo per la sua incredibile capacità di accelerare il processo di crescita e di riproduzione dei microrganismi.
Tale raggio, contro il parere dello stesso Persikov, viene usato direttamente sulle uova… ma, per sbaglio, su uova di rettili al posto delle uova di polli.
Il risultato è tragicomico, come tutta la narrazione: una schiera sconfinata di rettili, enormi e di rapida proliferazione, minaccia l’Unione Sovietica, marciando su Mosca…
Mettendo da parte un facilissimo spunto cospirazioni stico sulla scia di Illuminati, rettiliani e nwo (filone tra l'altro strettamente connesso al marxismo), il romanzo di Bulgakov fa sorridere non solo per la situazione paradossale, ma soprattutto per la figura surreale di Persikov, tanto scienziato colto e brillante, quanto uomo asociale e inetto.
Sullo sfondo, l’ovvia critica all’eccessivo uso e all’eccessiva fiducia nella tecnologia… e Bulgakov scriveva negli anni “20, senza aver visto bombe atomiche, armi chimiche di massa, manipolazioni genetiche, etc.
Accanto ad essa, serpeggia anche l’ironia sul regime sovietivo, iperburocratizzato e ipercelebralizzato, senza posto per i veri valori umani. E, difatti, Bulgakov ha avuto parecchi problemi col governo staliniano, tanto che a un certo le sue opere sono state messe al bando e alcune pubblicate solo dopo la morte dello scrittore.
Come sempre, la letteratura fantastica ha anticipato i tempi…
Dico la verità: siamo ben distanti dalle vette de Il maestro e Margherita, e non avrebbe potuto essere altrimenti, ma anche questo Le uova fatali risulta leggibile, tanto che mi sento di consigliarlo perlomeno ai fan di Michail Afanasevic Bulgakov.
Fosco Del Nero
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