Titolo: Il figlio di Bakunin.
Scrittore: Sergio Atzeni.
Genere: drammatico, commedia.
Editore: Sellerio Editore.
Anno: 1991.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.
Questo è il secondo volume di Sergio Atzeni che leggo, dopo il precedente Bellas mariposas, che conteneva due racconti dello scrittore sardo: il primo era una sorta di fiaba grottesca ispirata a una leggenda dell’entroterra sardo e il secondo un racconto metropolitano della Cagliari di periferia di questi anni, per quanto anch’esso bizzarro nei suoi contenuti schietti e sarcastici.
In questo altro libro, Il figlio di Bakunin (da cui è stato anche tratto un film), un unico racconto lungo, differente però dai due precedenti.
Differente dai precedenti, e strano in senso assoluto: difatti, in questo romanzo breve non c’è una trama, non c’è un punto di vista narrativo, non ci sono dei personaggi principali, ma, semplicemente e unicamente, una serie di testimonianze di varie persone (circa trenta) su un’unica persona, tale Tullio Saba, la cui vita, testimonianza dopo testimonianza, è così ripercorsa dall’infanzia alla morte.
Gli elementi di interesse sono sostanzialmente due.
Da un lato, il principio per cui “una storia del passato, passando di voce in voce, diviene leggenda e si distorce”; dall’altro lato, la descrizione di un entroterra sardo assai schietto.
Quanto al primo punto, occorre dire che la vita di Tullio Saba, detto Bakunin per le sue tendenze russo-anarchiche, da tale collage di memorie esce del tutto incerta, se non proprio contraddittoria, posto che c’è chi dice una cosa e chi l’esatto opposto, senza che peraltro al lettore vengano dati ulteriori elementi di giudizio.
Anzi, Atzeni vuol proprio rimarcare il fatto che il tempo inevitabilmente tramuta e distorce i ricordi e le storie.
Quanto al secondo punto, invece, è da dire che tale panorama sociale, benché ruvido e rozzo, in qualche modo appassiona e incuriosisce.
Anche perché lo segue da presso il pensiero che, alla fine della fiera, esso riguarda un passato non così lontano, di cui in pratica noi siamo i figli.
Il figlio di Bakunin di Sergio Atzeni è dunque una lettura interessante e agile; il volume difatti è leggero e si finisce presto.
Fosco Del Nero
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