Scrittore: Erica Jong.
Genere: drammatico, sentimentale.
Editore: Bompiani.
Anno: 1989.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Questo è il secondo romanzo che recensisco di Erica Jong, dopo Paura dei cinquanta, che di fatto ne costituisce un seguito, posto che i libri della Jong, pur non essendo strettamente interrelati l’uno con l’altro, praticamente ne rappresentano lo specchio esistenziale, e dunque cronologicamente seguono la vita della loro autrice.
Predecessore di entrambi, non a caso, è il best seller Paura di volare (1973).
Due parole sulla scrittice: Erica Jong si è fatta un nome a livello internazionale grazie a due fattori:
- il parlare della vita reale, descrivendo il punto di vista femminile su relazioni e problemi vari,
- parlarne in modo assolutamente schietto e verace.
La protagonista del romanzo è Leila Sand (sorta di alter ego della scrittrice), pittrice di mezza età alla ricerca di se stessa.
Leila parla apertamente della sua vita, e soprattutto delle sue esperienze sessuali e sentimentali, che hanno lasciato alcuni strascichi negativi.
Essa si imbatterà poi nel giovane e bello Dart Donegal, con cui avvierà una relazione molto fisica e passionale, che la farà soffrire parecchio, specie per la tendenza del ragazzo al libertinaggio.
Leila si deprime e s’immalinconisce, tanto da bere troppo e da finire tra gli alconisti anonimi, sostenuta in questo dall’amica Emmie.
Poi si riprenderà, migliorando un poco la sua situazione.
Ballata di ogni donna è in buona sostanza un romanzo di formazione e di autoanalisi.
Un’autoanalisi fredda e spietata, con le debolezze della protagonista (sostanzialmente, alcol, sesso e fragilità caratteriale) messe in bella vista.
È un romanzo peraltro che trasuda vita da ogni pagina.
Dietro il linguaggio e le situazioni talmente realistiche da risultare a volte crude, si nasconde l’esistenza di una donna alla ricerca del suo equilibrio esistenziale.
Interessante e appassionante, tale libro piacerà soprattutto a coloro che apprezzano i sentimenti veri e sinceri, scevri dal manierismo e dal politically correct di buona parte della letteratura contemporanea.
Rivelatrici, in tal senso, sono le scene di sesso, descritte da Erica Jong con grande dovizia di particolari (diciamo che la scrittrice descrive l’esterno come descrive l’interno, ossia con grande schiettezza).
Fosco Del Nero
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