Il cammino del mago

Titolo: Atlante dei mondi perduti.
Argomenti: archeologia, storia, mistero, saggistica.
Scrittore: Roberto Giacobbo.
Editore: Giunti.
Anno: 2009.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.


Di recente ha attratto la mia curiosità un libro-volume illustrato della Giunti, dal titolo Atlante dei mondi perduti e, dati i miei atavici curiosità e interesse per il mistero e le cose sconosciute, ho deciso di comprarlo, anche per via della veste editoriale, molto ben curata.

Anche se, se devo essere sincero, il fatto che l’opera fosse a cura di Roberto Giacobbo e inserita all’interno del progetto Voyager (la nota trasmissione tv sui misteri del passato che, a quanto pare, si declina anche in campo editoriale) un po’ mi dissuadeva…

Infatti, Voyager si presenta come un programma di cultura alternativa e di grande avanguardia intellettuale, mentre poi vedi che, alla fine della fiera, è abbastanza allineato con la “scienza ufficiale” (quella che non spiega nulla e che ci vuole dare a bere ipotesi che non stanno nè in cielo nè in terra).

Ma andiamo per gradi, partendo dal libro in sé e per sé.
Esso si suddivide in cinque macroaree, corrispondenti ai cinque continenti, per ognuno dei quali sono individuati i principali siti archeologici o comunque i principali misteri del passato, a ciascuno dei quali sono dedicate dalle 4 alle 8 pagine.

La trattazione comprende:
- la principale spiegazione storica della scienza ufficiale (che, è curioso notare, fa sempre acqua da tutte le parti),
- alcune teorie alternative,
- un ricco apparato di foto e disegni.

Più o meno ho già accennato a quanto mi ha lasciato perplesso dell’opera, e segnatamente il fatto che essa si propone come opera di grande respiro e apertura, salvo poi ricadere nella superficialità della limitatezza mentale, sottolineata da due fatti:
- si accennano alcuni dubbi-misteri, che però poi non sono affrontati come si dovrebbe (come invece hanno il coraggio di fare molti studiosi cospirazionisti, come per esempio il noto David Icke),
- le teorie alternative vengono sì elencate, peraltro in poche righe, ma tra le righe sembrano additate come stupidaggini di folli (che però, a differenza della controparte, portano prove, indizi e soprattutto spiegazioni).

In definitiva, questo Atlante dei mondi perduti di Roberto Giacobbo, più che una trattazione seria e oggettiva sull’argomento, pare un tentativo di sfruttare il grande interesse di molte persone per tali argomenti, salvo poi non affrontarli in concreto, rimanendo alla mera e inutile superficialità.

Ma, in fondo, si tratta di un’opera commerciale a cui non si può chiedere di più che un’ottima veste editoriale e una piccola sintesi di “quanto alcuni credono che sia successo”.

Se, poi, il lettore è davvero interessato a conoscere qualcosa di più del nostro passato, può approfondire per conto suo con autori come Peter Kolosimo, Colin Wilson, Zecharia Sitchin, Graham Hancock o tanti altri (numero sempre crescente… cosa vorrà dire?).

Ottimo prodotto editoriale ma insufficiente trattazione scientifica: tra 9 e 4 esce fuori un 6.5 di media.

Fosco Del Nero


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