Il cammino del mago

Titolo: La corona dei Re - Sortilegio 1 (The crown of kings - Sorcery 4).
Scrittore: Steve Jackson.
Genere: librogame, fantasy, avventura.
Editore: E.L.
Anno: 1985.
Voto: 8.
Dove lo trovi: nel mercato dell’usato.


Con La corona dei Re termino finalmente la serie Sortilegio, laddove il “finalmente” non assume connotazioni qualitative (“finalmente: non ne potevo più”), ma quantitative (“finalmente: sono passati tanti anni da quando lessi il primo Sortilegio da ragazzino e solo adesso mi sono letto tutta la serie di fila”).

L’avverbio è a maggior ragione caricato considerando che Sortilegio è stata una delle mie serie preferite di librogame, e forse la preferita in assoluto: si giocava il primato probabilmente con Alla corte di re Artù, mentre il libro La città dei misteri, il secondo della serie di Sortilegio, dal canto suo si giocava il primato di miglior librogame mai letto… primato che ora si gioca perlomeno insieme a La corona dei Re, che in passato forse ho intravisto e leggiucchiato, ma mai letto tutto.

Peraltro, ancora prima di leggerlo o di averlo, La corona dei Re era famoso per essere un “Volume triplo”: il più grosso tra tutti i librogame della E.L. Forse l’aggettivo “triplo” era esagerato, dal momento che era solamente “doppio” rispetto agli altri libri della collana… ma effettivamente era triplo o forse anche quadruplo rispetto ai librogame più sottili (Detective Club, Avventure stellari, Time machine, senza citare Compact).

Ma veniamo a La corona dei Re: dopo Le colline infernaliLa città dei misteri e I sette serpenti, che avevano fatto attraversare all’“uomo di Analand” (non una grande definizione, occorre dire) le Colline Shamutanti, la città di Kharé e le Baklands, ecco che si è in prossimità della città-fortezza di Mampang, dove risiede l’Arcimago, il ladro della "corona dei Re", l’artefatto che il nostro eroe ha giurato di recuperare e riportare ad Analand.
Giunti nella tana del leone, ancora più infida e pericolosa di Kharé, che già lo era parecchio di suo, la missione si presenta ancor più difficile se nel precedente volume non si sono eliminati tutti e sette i serpenti messaggeri dell’Arcimago, impresa piuttosto tosta.
Volume lungo, triplo o doppio che sia, e quindi tante insidie e tante prove, e nel dettaglio quattro porte da superare, le famose Porte di Throben, che ovviamente non si passano semplicemente girando la maniglia e spingendo avanti, ma necessitano mezzi particolari.

La corona dei Re è una sorta di esaltazione al quadrato (forse più al cubo, trattandosi di un volume triplo) delle avventure di Sortilegio: oggetti, incantesimi, personaggi, amici, nemici, coraggio, prudenza… tutto mischiato in salsa fantasy-avventurosa, corredata peraltro da tante illustrazioni in bianco e nero dallo stile molto particolare, le quali a mio avviso hanno contribuito molto a comporre lo stile e la fama di Sortilegio.

Come sempre, è questione di gusti nel gradire di più un’ambientazione o un’altra, ma certamente di Sortilegio si può dire che si tratta di volumi tutti ben congeniato, e che La corona dei Re è la degna conclusione della saga di librogame: solo quattro, peccato, a fronte di altre serie di librogame ben più lunghe, Lupo Solitario in testa, ma anche altre.
Peccato che Steve Jackson non si sia cimentato più a lungo con Sortilegio… ma in compenso chi vorrà troverò altri suoi librigame nella collana Dimensione avventura.

Fosco Del Nero



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