Il cammino del mago

Titolo: La rocca del male - Dimensione avventura 1 (The citadel of chaos).
Scrittore: Steve Jackson.
Genere: librogame, avventura, horror.
Editore: E.L.
Anno: 1983.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: nel mercato dell’usato.


Riecco un altro librogame: dopo le serie di Oberon, Detectives Club, Sherlock Holmes, Firewolf, Oltre l'incubo, Time machineSortilegioCompactRealtà virtuale (i numeri che possiedo, perlomeno), si comincia con un’altra serie: Dimensione avventura (anch’essa incompleta). 
Il primo libro è il celeberrimo La rocca del male.

Se l’autore è un nome noto, Steve Jackson, il medesimo realizzatore di Sortilegio (la mia serie preferita di sempre), il libro ha una grande novità… un errore di traduzione che lo rende irrisolvibile.
Adesso la cosa è nota, ma al tempo chissà quanti libro-giocatori onesti e irreprensibili sono stati frustrati dal non esser mai riusciti a completare l’avventura... e io stesso non mi ricordo di averla mai portata a buon fine.

Similmente a Sortilegio, anche La rocca del male si muove in un mondo fantasy, pur se il mondo è ben più limitato rispetto alle ampie lande che hanno reso famoso Steve Jackson: l’avventura infatti si svolge tutta all’interno di una sorta di cittadella, e non a caso in titolo originale era The citadel of chaos, tradotto maldestramente in italiano con La rocca del male, con tanto di copertina horror, secondo la moda di quei tempi di utilizzare titoli e copertine il più possibile spaventevoli al di là del contenuto effettivo del libro.

Finché si rimaneva su un titolo alterato e una copertina un po’ vivace, comunque, non c’era problema; se invece il traduttore si metteva a pasticciare coi nomi di personaggi e i nomi degli oggetti, invece, i problemi aumentavano, da cui la questione dell’irrisolvibilità del libro.

Ed è stato un vero peccato, perché La rocca del male è un signor librogame, dallo stile fantasy-grottesco assai simile a quello di Sortilegio, con ambientazioni, personaggi e illustrazioni all’altezza; memorabili ad esempio i Ganjees, ma anche personaggi come O’Seamus e i Miks, o lo stesso Balthus il Malvagio, il combattimento finale il quale è forse il più sostanzioso tra tutti i finali che mi ricordo.

Il regolamento è semplice ed essenziale, il combattimento quello più classico tra tutti, e in più ci sono in dotazione numerosi incantesimi… che tuttavia non sono da memorizzare come in Sortilegio.
La storia propone molti possibili percorsi, e necessariamente occorre procurarsi determinati oggetti, per cui arrivare alla fine al primo colpo è invero improbabile, ma la varietà di ambienti e situazioni proposti è tale che la rigiocabilità del libro è elevata.

Ancor più dei singoli dettagli, comunque, l’aspetto più importante, e questo vale tanto per la narrazione normale quanto per i librogame, è la qualità dell’atmosfera creata dall’autore: in questo Steve Jackson è molto bravo, e infatti, oltre a Sortilegio, anche La rocca del male si ricorda con piacere.

Fosco Del Nero


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