Titolo: Il serpente Ouroboros (The worm Ouroboros).
Scrittore: Eric Rucker Eddison.
Genere: romanzo epico, fantasy, fantastico.
Anno: 1922.
Editore: Fanucci.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.
Quest'oggi voglio inserire un articolo d'eccezione, legato a un romanzo che ha fatto storia e che molti considerano il primo romanzo fantasy, mentre altri il trait d'union tra le opere epiche e la moderna letteratura fantastica: Il serpente Ouroboros, di Eric Rucker Eddison.
Intanto, datiamolo: 1922, il che significa poco prima de Il signore degli anelli di Tolkien, che infatti conosceva E.R. Eddison (come lo conosceva Lewis, il creatore delle Cronache di Narnia e lo considerava il più grande costruttore di mondi immaginifici.
Buona parte della critica, in generale, attribuisce a questo romanzo una grande importanza narrativa.
Da parte mia, il libro è di difficile valutazione.
Tanto per cominciare, lo stile narrativo del testo è tanto elegante e ricercato, quanto ridondante e spesso eccessivamente descrittivo, cosa che spesso distoglie l'attenzione del lettore dall'evolversi delle vicende.
In secondo luogo, la storia si presenta come un'imponente vicenda epica (quindi assolutamente più romanzo epico che fantasy), priva tuttavia di quello substrato etico-valoriale che di solito fa da sfondo ad affreschi così importanti.
A dirla tutta, infatti, non vi sono buoni o cattivi (ma due gruppi distinti, i Demoni e le Streghe, entrambi tuttavia assolutamente umani, nessuno dei quali si presenta come preferibile, lasciando la decisione di chi tifare al lettore... un bene o un male?), e peraltro il tutto finisce esattamente come era iniziato (in questo senso, il titolo del libro è veramente rappresentativo).
Inoltre la ricchezza del numero di personaggi, pur se teoricamente positiva, tende a fare perdere di vista i protagonisti centrali e a confondere le specifiche caratterizzazioni, anche perché molti nomi si somigliano e spesso è complicato ricordarsi di quale dei 118 personaggi si sta parlando.
Infine, laddove da un testo quale il presente ci si attenderebbe un alto livello di coinvolgimento, esso in realtà fatica a prendere il volo, risultando appassionante solo a opera abbondantemente iniziata.
Dunque, un romanzo da evitare?
Assolutamente no.
La lettura è viceversa di rilievo perché l'uso della lingua è eccellente (ho imparato molte parole da questo libro, così come molte ne imparo di solito dai libri di Eco, di Benni o di altri scrittori); perché dopo un inizio "difficile", poi diventa assai interessante; perché è originale nel suo non avere degli schieramenti netti di buoni e cattivi (semplicemente, i Demoni tendono a essere persone più raffinate, mentre le Streghe più ruvide); perché è un testo storicamente importante.
Il voto, dunque, è buono, ma non altissimo perché sono certo che molti si annoieranno con Eric Rucker Eddison e con il suo Il serpente Ouroboros, mentre altri ne rimarranno estasiati.
A voi la scelta.
Fosco Del Nero
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